logo
    Porto
    18 Febbraio 2022
    occupazione Accordo raggiunto tra Cilp e sindacati: dal 28 cassa integrazione per 76 unità
    Dodici mesi di solidarietà

    Dodici mesi di contratto di solidarietà con partenza della cassa integrazione dal 28 febbraio prossimo. Si è aperto un nuovo fronte al porto. Già da qualche settimana, infatti, si erano in corso trattative ed incontri tra le parti: ieri mattina è stato invece raggiunto l’accordo tra Cilp (cooperativa d’impresa lavoratori portuali), Usb lavoro privato, Fit Cisl e Filt Cgil. Accordo che interesserà 76 lavoratori e che arriva dopo l’iniziale richiesta di procedura dei licenziamenti collettivi. «Entrambi abbiamo cercato e voluto questa soluzione per l’applicazione dell’istituto del contratto di solidarietà – hanno spiegato sindacati e cooperativa – accordo che deve fare scuola per altre vertenze all’interno del porto di Civitavecchia». La crisi dei traffici, aggravata dalla pandemia, ha messo in difficoltà anche la Cilp, come spiegato dal presidente Enrico Luciani. La cooperativa, in particolare, era strettamente legata all’automotive, che oggi sembra aver preso rotte diverse da Civitavecchia, in particolare Gioia Tauro. Un settore in sofferenza e, di conseguenza, i problemi sono arrivati in banchina. La prima ipotesi, quella dei licenziamenti collettivi, è stata quindi scongiurata, arrivando alla cassa integrazione e un anno di solidarietà. «Dodici mesi – ha spiegato Luciani – che dovranno servire ad intercettare nuovi traffici, a far ripartire il settore e a rendere il porto sempre più appetibile». «Questo accordo dimostra che quando c’è la volontà di salvaguardare i livelli occupazionali – hanno aggiunto i sindacati – tutto è possibile evitando chiusure incomprensibili». Il riferimento non può non essere alla vertenza Port Mobility. Oggi è in programma la terza giornata di sciopero, con presidio dalle 14 alle 17 sotto la sede dell’Auotirtà di sistema portuale. «Nonostante gli incontri svolti e gli appelli provenienti da più parti – spiegano le organizzazioni sindacali – l’azienda continua nei suoi propositi senza minimamente prendere in considerazione gli ammortizzatori sociali. Non possiamo permetterci di perdere 26 posti di lavoroavendo strumenti alternativi da utilizzare».

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA