MONTALTO DI CASTRO – Civitavecchia insegna, Montalto, almeno, impari. Stefano Sebastiani, segretario regionale Orizzonte circolo Lazio interviene dopo l’annuncio di Zingaretti che l’Enel avrebbe rinunciato alla riconversione a gas della vecchia centrale di Civitavecchia confermando che oltre al gas e al petrolio, esiste ed è fattibile una terza via: l’energia verde.
“L’assessore Lombardi – afferma Sebastiani – ha proposto in alternativa alla riconversione a gas, la creazione di un parco eolico off-shore, ovvero in mare ad una distanza di 20-30 km dalla riva, oltre la linea dell’orizzonte così da non essere visibili da terra e non creare impatto. L’Enel ha ascoltato finalmente il territorio, da sempre contrario a questa riconversione. E a Montalto di Castro?”.
“Qui l’amministrazione non solo non ha ascoltato il territorio, né si è prodigata ad informare la cittadinanza di quanto stesse accadendo – critica Sebastiani – ma, in piena pandemia, ha dato l’ok per la riconversione della centrale Alessandro Volta senza neanche la certezza che il deposito di scorie radioattive non venga fatto sempre a Montalto di Castro. Azione molto probabilmente dettata dal cercare consensi tra la cittadinanza, spacciando poi migliaia di fanta-posti di lavoro, come accaduto con il progetto di Roma Vetus o lo smantellamento della Centrale Alessandro Volta che, a come era stata annunciato, il nostro comune non avrebbe avuto neanche un solo disoccupato tanta era la richiesta di manodopera locale”.
“Se ciò non bastasse – aggiunge il segretario di Orizzonte – il sindaco Caci si è detto favorevole al ritorno del nucleare in Italia, senza neanche pensare che già nel 2011 Montalto di Castro era stata indicata come sito per la realizzazione della centrale nucleare. Ma tornando al turbogas, è bene ricordare che il progetto prevede 4 unità di produzione e che l’emissione di fumi di una sola di queste per 1300000NM3/ora, con 85 tonnellate di CO2, 40 kg di ossidi di azoto e 40kg di Monossido di carboni. Nel caso in cui dovessero essere attivate tutte e 4 le unità di produzione, i dati dovrebbero essere moltiplicati per 4, quindi armatevi di calcolatrice e fate voi i calcoli. L’unica certezza è che a risentirne sarà il nostro territorio e l’aria velenosa che respireremo. Dopo quanto accaduto con la centrale di Civitavecchia, quello che ci auguriamo noi di Orizzonte è che Montalto impari la lezione e che la nuova amministrazione che verrà rimetta tutto in gioco e viri, una volta per tutte, per un’energia green per la salute del nostro territorio e dei suoi cittadini”.