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    Salute
    3 Marzo 2022
    pnrr Ecco tutti i progetti per il potenziamento della sanità territoriale presentati dalla Pisana
    Non solo un ospedale: la città punta sulla salute

    FIUMICINO – Un Ospedale di Comunità, case della comunità, una Centrale Operativa Territoriale… questi ed altri gli interventi che grazie ai fondi del Pnrr, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, verranno realizzati nel Comune di Fiumicino. In particolare, si parla di finanziamenti di circa 8 milioni di euro che saranno investiti per potenziare la sanità territoriale.

    Tali interventi sono stati presentati nell’ambito della conferenza “Pnrr e Sanità: i progetti per Fiumicino”, tenutasi presso l’Aula Consiliare del Comune di Fiumicino.

    Incontro che si è aperto con i saluti istituzionali di Alessandra Vona, presidente del Consiglio comunale.

    I residenti di Fiumicino, infatti, lamentano da sempre la carenza di strutture sanitarie, ambulanze e punti di primo soccorso sul territorio: spesso, per fare delle semplici visite o, ad esempio, un’ecografia i pazienti vengono spediti a Roma o in altre località lontane dal nostro Comune: «Con la realizzazione di questi progetti vogliamo puntare al potenziamento della rete di prossimità – ha dichiarato l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato, durante il suo intervento -. Si tratta di un obiettivo strategico che potrà rispondere al fabbisogno sanitario e sociale del Comune di Fiumicino, senza tralasciare il supporto psicologico».

    Scopo centrale del potenziamento sanitario è la presa in carico del paziente: «Il tema principale è la centralità del paziente, – spiega Francesca Milito, direttrice generale dell’Asl Roma 3 – la necessità di fornire servizi integrati multidisciplinari che consentano, soprattutto a fronte di patologie croniche, di prendere in carico il paziente e di seguirlo in tutto il suo percorso, grazie anche alla tecnologia che abbiamo a disposizione».

    Per quanto riguarda, invece, i luoghi fisici dove verranno realizzate queste nuove strutture sanitarie, si parla di potenziamento di strutture già esistenti: «E’ prevista la realizzazione di una Casa della Comunità a Fiumicino – sottolinea Milito – con la riconversione dell’ex Poliambulatorio di via Coni Zugna, al cui interno sarà attivata una Centrale Operativa Territoriale. Nello stesso luogo, grazie alla sopraelevazione di un piano, sarà realizzato anche l’Ospedale di Comunità con 20 posti letto. Sarà, inoltre, resa operativa anche la Casa di Comunità a Palidoro, riconvertendo la già esistente Casa della Salute, realizzata recentemente; sarà ristrutturato il Poliambulatorio di Fregene, con la nuova costruzione di un fabbricato da adibire a Consultorio e sarà realizzato di un Hospice per 10 posti letto a Maccarese. Tali strutture saranno a disposizione della comunità ed operative tutti i giorni». Tutte opere, queste, che la collettività aspetta da tempo, ma le cui tempistiche di realizzazione sono strettamente collegate al cronoprogramma che dovranno seguire Comune e Regione: «Abbiamo dei tempi strettissimi, che possono andare dai 3 ai 6 mesi, e per rispettare il cronoprogramma dobbiamo fare squadra – aggiunge d’Amato -. Si tratta di opere che hanno tempi di realizzazione differenti e per questo
    chiedo al Sindaco di incontrarci periodicamente per monitorare lo stato dell’arte. Per vincere questa scommessa dobbiamo essere uniti, come stiamo facendo ora nel contrasto al Covid-19. Lo sforzo fatto finora ci deve indicare la linea da seguire nei prossimi mesi, che inevitabilmente dovrà concentrarsi sul rafforzamento della sanità territoriale attraverso il pieno utilizzo delle misure derivanti dal Pnrr”. Altra necessità, legata alla realizzazione di questi progetti, è la formazione di personale sanitario specializzato per poter lavorare in queste strutture: «Questi sono tutti interventi che saranno realizzati con fondi europei e che hanno una tempistica ben precisa, non ci saranno deroghe per nessuno su questo – ha dichiarato il sindaco Esterino Montino durante il suo intervento –. Ora le strutture territoriali vanno ripensate e riorganizzate. Prima di tutto serve il personale. In questo periodo di emergenza sanitaria abbiamo dovuto reclutare del ‘personale Covid’. Sono, infatti, stati assunti, con contratto, circa 6.500 sanitari impiegati sul fronte emergenziale. Una volta finita l’emergenza, noi dovremmo poter utilizzare questo personale sul fronte delle strutture territoriali di prossimità, per renderle all’avanguardia e metterle al servizio della cittadinanza».