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    Economia e Lavoro, Energia e ambiente
    4 Marzo 2022
    Futuro di Tvn: gli elettrici vogliono risposte certe da Enel

    CIVITAVECCHIA – Pretendono risposte formali, ufficializzate in un piano industriale che ritengono opportuno venga condiviso preventivamente proprio con le parti sociali. Le segreterie territoriali/regionali di Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil, categorie degli elettrici, si rivolgono direttamente ad Enel, considerato l’attuale momento di incertezza che si sta vivendo.

    “L’ultima settimana ha accumulato una serie di eventi che determineranno una variazione sostanziale rispetto agli equilibri geopolitici e commerciali mondiali – spiegano – l’attacco della Russia all’Ucraina, oltre alla drammaticità causata da un conflitto bellico in pieno continente Europeo, ha evidenziato tutte le lacune e le carenze dell’approvvigionamento di quelle materie prime del nostro paese che servono alla produzione di energia elettrica. Siamo passati dalle discussioni su come governare un processo di transizione energetica legata alle fonti rinnovabili alla decisione del Governo di mantenere la produzione da carbon fossile per sopperire ad eventuali blocchi delle forniture. In concomitanza l’Enel decide di rinunciare alla riconversione a gas della centrale di Civitavecchia non partecipando all’asta del capacity market su quel territorio per poi aggiudicarsi 400 MVA a ciclo aperto su Montalto di Castro”.

    Così nei giorni scorsi si è svolto il primo incontro regionale dopo questi accadimenti e le organizzazioni sindacali regionali Lazio hanno posto tutta una serie di domande e considerazioni alla parte datoriale da cui si aspettano risposte certe in tempi assolutamente rapidi.
    “La Centrale Enel di Tvn è un sito industriale di produzione di energia elettrica e lo sarà per i prossimi anni – hanno aggiunto – pertanto, esigiamo risposte di carattere industriale che permettano alla centrale di produrre energia e di assolvere al ruolo strategico per la rete elettrica italiana. La centrale è stata tenuta in una situazione di sottorganico durante l’ultimo periodo con la giustificazione di una riconversione a gas nella quale il numero di risorse necessario sarebbe stato inferiore. Oggi allo stato attuale nel quale la centrale continuerà a produrre a pieno regime almeno fino al 2025, abbiamo chiesto la pianta organica del sito per ripristinare in tempi celeri le condizioni di gestione ordinaria. Oltre al ripristino delle posizioni vacanti, alla completa attuazione degli accordi sindacali in essere, alla verifica degli inquadramenti professionali, alla verifica degli standard di qualità e sicurezza, considerando anche lo stress da lavoro correlato legato alle attuali situazioni di sotto-organico rispetto al funzionamento dei Gruppi, abbiamo chiesto anche un piano industriale dello stesso sito nel quale si faccia capire ai lavoratori, ma anche alla cittadinanza, cosa l’Enel abbia in mente per il futuro della centrale e soprattutto spiegarci nel transitorio cosa intende fare dell’area”.
    Anche le recenti dichiarazioni dell’AD “non aiutano a comprendere con chiarezza quelle che saranno le scelte che condizioneranno la vita dei lavoratori della centrale, dell’enorme indotto che le gravita intorno e soprattutto le aspettative dei cittadini di Civitavecchia che chiedono chiarezza – hanno aggiunto – nel conoscere quella che sarà la strategia dell’Enel e di come impatterà nella loro vita”.

    LE DOMANDE:

    Per i sindacati è quindi necessario che “Enel dia delle risposte concrete e che presenti un piano di investimenti credibile e tangibile sul futuro della centrale e dell’area della centrale – hanno spiegato – ci sarà un allungamento dei tempi di esercizio della centrale a carbone di Tvn? Enel a Civitavecchia ha veramente intenzione di superare la produzione a carbone o si rimetterà solo alle richieste di Terna approfittando della costante richiesta di energia? Quando e come si fermerà l’impianto a carbone e soprattutto quando un piano di bonifiche e di riqualificazione dell’ambiente? Ci saranno investimenti sulle rinnovabili nel territorio di Civitavecchia? Questa volta vogliamo un piano di investimenti con cifre e tempistiche. L’idrogeno, sistemi di accumulo, fotovoltaico e eolico offshore sono le soluzioni che Enel ha individuato per iniziare veramente a ragionare su come realizzare un polo energetico che possa garantire la transizione energetica? I livelli occupazionali DEVONO avere un incremento, anche tramite nuova occupazione vista la contingenza di produzione, iniziando anche a pensare a reinternalizzare quelle attività compatibili, laddove possibile. Questo oggi è quello che ci attendiamo dall’Enel, che non deve abbandonare il territorio provocando una desertificazione del tessuto sociale ed industriale di una realtà – hanno concluso – che è stata e dovrà continuare ad essere un nodo strategico della produzione di energia in Italia”.