Prove generali di ripresa a Civitavecchia, porto dove le grandi compagnie da crociera continuano a scommettere forte. Msc prima, Costa oggi hanno ribadito la volontà di posizionare le loro navi nel cuore del Mediterraneo, per una stagione che si conferma importante, dopo il periodo segnato dalla pandemia. Costa Crociere, lo ha confermato alla presentazione di Costa Toscana – nave green di ultima generazione – garantirà ben 106 scali su Civitavecchia in questa stagione, il doppio rispetto allo scorso anno. «Civitavecchia avrà ancora una volta un ruolo di primo piano – ha commentato il direttore generale della Compagnia Mario Zanetti – con le tre navi più innovative, ossia Toscana, Firenze e Smeralda, che torneranno a fare scalo regolarmente in questo porto, generando valore e lavoro sul territorio». Inoltre la Compagnia è decisa a dire addio alle escursioni protette. La conferma è arrivata dal svp & chief commercial officer Roberto Alberti. «Anche le escursioni in bolla le lasceremo all’era Covid e ora guardiamo al futuro. In queste ore – ha spiegato Alberti – stiamo lavorando con le autorità per alleggerire i protocolli a partire dal primo aprile. Questo per noi rimane un obiettivo molto chiaro e concreto, ma c’è anche una risposta positiva da parte delle autorità governative che stanno rimuovendo una serie di restrizioni». I crocieristi potranno quindi finalmente scendere dalla nave senza dover necessariamente prendere parte ad escursioni predefinite, visitando liberamente la città e potendo tornare anche ad acquistare sul territorio, senza limitazioni. Dopo un 2021 comunque determinante per Civitavecchia, che si è confermato porto leader a livello mondiale per le crociere, movimentando 519mila passeggeri, il doppio di Barcellona e molti di più rispetto a Miami, il 2022 sarà l’anno della ripartenza, con Civitavecchia decisa a giocare un ruolo da protagonista. «Siamo stati il vero porto della ripartenza – ha sottolineato il presidente dell’Adsp Pino Musolino – siamo riusciti qui a costruire buone pratiche, procedure, collaborazione tra pubblico e privato, per far ripartire il settore colpito duramente dalla pandemia, e oggi raccogliamo i frutti».
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