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«Nei primi tre mesi di quest’anno abbiamo di fatto saturato la quota di tonnellate di carbone previste per il 2022». È questo quanto confermato dal presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centro settentrionale
Pino Musolino
in un’intervista andata in onda domenica sera nel corso del programma “Non è l’Arena” su La7, condotto da Massimo Giletti.
Il servizio, dal titolo “Carbone, ritorno al futuro” ha affrontato la questione energetica, mettendo a confronto le prospettive di decarbonizzazione – ricordando la data dell’addio al fossile del 2025 – con la crisi internazionale legata alla guerra in Ucraina.
È della scorsa settimana il decreto varato dal Consiglio dei ministri con le norme per diversificare le fonti energetiche, riaprendo se necessario le centrali a carbone o comunque massimizzando l’impiego degli impianti già presenti sul territorio. Torrevaldaliga nord compresa quindi.
«Saremmo dovuti passare dai 5 milioni di tonnellate del 2019 – ha spiegato Musolino – ad una progressiva discesa, quest’anno a circa 1,7 poi un milione e fino alla chiusura nel 2025. Ed invece questi primi tre mesi abbiamo avuto questo risultato».
La crisi internazionale? Sicuramente ha pesato e molto probabilmente inciderà nei prossimi mesi.
Lo ha spiegato anche
Maurizio Iacomelli
, presidente di Minosse, società legata proprio alla movimentazione del carbone, confermando l’incremento del tonnellaggio ma motivandolo anche con la maggiore richiesta fisiologica di energia dei mesi invernali. Società che a fine anno era ad un passo dall’attivazione della solidarietà per i suoi dipendenti, arrivando alla fine allo slittamento di sei mesi del nuovo contratto con Enel. «Si sta registrando più di quanto preventivato – ha sottolineato – la richiesta c’è, le rinnovabili ancora non riescono a dare quell’apporto necessario. Ma già Enel, in realtà, nel 2019 aveva preventivato delle tonnellate che oggi sono superate: a marzo sono previste 4 navi, con il carbone che proviene dalla Russia. Già lo scorso anno abbiamo superato le aspettative, chiudendo il 2021 a 1 milione e 630 mila tonnellate. Una cosa è certa, Civitavecchia si conferma uno snodo importante». Quando a dicembre Minosse si è seduta al tavolo, Enel aveva già ipotizzato una movimentazione di 1,2 milioni di tonnellate di carbone nei primi sei mesi del 2022. Da qui lo slittamento di sei mesi della firma del contratto. A fine marzo si terrà un nuovo incontro tra le parti, per un punto della situazione in vista del secondo semestre. Enel aveva ipotizzato una discesa, che però potrebbe a questo punto essere messa in discussione. «Ad oggi navighiamo a vista – ha concluso Iacomelli – ma certo questo incremento no si gnifica che la centrale sia operativa a pieno regime».
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