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    Cronaca, Porto
    10 Marzo 2022
    Barche ancora ferme: niente pesce fresco al mercato

    CIVITAVECCHIA – Andrà avanti almeno fino a domani la serrata dei pescherecci in tutta Italia. Le marinerie si sono fermate già da lunedì, protestando soprattutto contro il caro carburante, con il gasolio arrivato ormai a prezzi record, cancellando di fatto anche le agevolazioni previste per la categoria, che poteva contare fino a qu alche tempo fa di un prezzo agevolato. E invece, avendo superato ormai un euro al litro, per i pescatori uscire in mare non conviene neanche più. La decisione di continuare con la serrata è stata presa a seguito dell’incontro con il sottosegretario alle Politiche Agricole Francesco Battistoni. Alla luce delle proposte annunciate dal Governo, come il provvedimento ministeriale d’urgenza che prevede anche un possibile sostegno finanziario di 20 milioni di euro per le imprese di pesca colpite oltre che dall’emergenza sanitaria anche dalla crescente crisi energetica, domani la categoria si ritroverà di nuovo per un’assemblea questa volta ad Ancona.

    Intanto il fermo ha portato alle prime evidenti conseguenze. È bastato fare un giro ieri mattina al mercato ittico per vedere banchi praticamente vuoti o addirittura chiusi: davvero strano per essere mercoledì, uno dei giorni di maggiore afflusso. Con i pescherecci fermi in darsena, infatti, pesce fresco non ce n’è. E bisognerà ancora attendere.

    Solidarietà e vicinanza alla flotta dei pescherecci cittadina è arrivata anche dalla politica locale. DOpo il Pd è stato il M5S a sottolineare che “i pescatori civitavecchiesi rappresentano un’eccellenza che va assolutamente tutelata. Il settore della pesca civitavecchiese – hanno aggiunto – è già stato messo in forte crisi con l’annuncio dell’estensione del fermo biologico da parte dell’Europa, e l’eccessivo rincaro del gasolio ha rappresentato per questa categoria il colpo di grazia. La marineria civitavecchiese rappresenta un fiore all’occhiello per la pesca italiana, sia per l’elevata qualità del pescato, sia per le regole autoimposte, che a discapito dei guadagni, aiutano a rispettare l’ecosistema marino. C’è assolutamente bisogno di dare voce a questa categoria con la massima urgenza”.