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    Economia e Lavoro, Porto
    20 Aprile 2022
    Civitavecchia, da maggio scattano i primi licenziamenti di Port Mobility

    CIVITAVECCHIA – Port Mobility ha avuto il via libera ai licenziamenti direttamente dai lavoratori. Il 26 aprile prossimo l’azienda ha convocato i sindacati per chiudere la vertenza, comunicare l’esito del referendum e, contestualmente, i nomi dei primi lavoratori che da maggio dovranno cercarsi una nuova occupazione. Quando fu dichiarato lo stato di crisi e i lavoratori organizzarono una tre giorni di sciopero arrivarono, a loro sostegno, anche un nutrito gruppo di politici. Giorni di trattative con i sindacati che alla fine sono riusciti a strappare un accordo vantaggioso per tutti e in grado di mantenere la forza lavoro integra senza licenziamenti. Nonostante tutto, i lavoratori, hanno chiesto e ottenuto (atto non dovuto) di esprimere la loro opinione sull’accordo attraverso un referendum interno. La maggioranza dei lavoratori ha bocciato l’accordo. L’intesa era stata raggiunta  su un pacchetto di misure comprendenti, tra l’altro, il ricorso agli ammortizzatori sociali (invece appunto del taglio di 26 posti) insieme a un accordo integrativo mirato a garantire la flessibilità necessaria per coprire i turni estivi e i picchi di lavoro. Quindi, rispetto alla situazione creatasi un mese fa, niente più tagli e un accordo che nelle settimane scorse avrebbe dovuto essere sottoscritto anche in virtù dell’intervento di garanzia risolutivo del Presidente Musolino che aveva convinto il proprietario dell’azienda, l’avvocato Edgardo Azzopardi, ad accettare le condizioni poste in essere dai sindacati e del sindaco Ernesto Tedesco che si è speso in prima persona affinché si raggiungesse un accordo. La vittoria del “No” al referendum interno è stato un secco “no” all’accordo e quindi meglio licenziare 26 dipendenti. Uno schiaffo a tutti quei colleghi che perderanno il posto di lavoro.  “Questi lavoratori – commenta uno dei sindacalisti che hanno portato avanti la vertenza – pensano di essere dipendenti statali. Quello che eravamo riusciti ad ottenere contrattando con l’azienda nessuno in Italia sarebbe stato in grado di farlo con un’impresa privata. Adesso dobbiamo per forza di cose assistere al licenziamento voluto dai lavoratori stessi. Roba da non credere”.

    Di seguito pubblichiamo l’accordo che si era raggiunto tra azienda e sindacati e che è stato bocciato dal referendum.

    PORT MOBILITY – Accordo Sindacale 12.04.22