ROMA – Il caso Catalent continua a far discutere e molto presto se ne occuperà la Commissione Trasparenza del Consiglio regionale del Lazio presieduta da Chiara Colosimo.
“La rinuncia della multinazionale farmaceutica ad aprire uno stabilimento ad Anagni purtroppo non stupisce. Tuttavia riteniamo opportuno chiarire il caso dei ritardi nel rilascio delle autorizzazioni alla Catalent. Abbiamo chiesto pertanto la convocazione di una Audizione dedicata in Commissione Regionale Trasparenza e Pubblicità”. Così in una nota i consiglieri regionali del Lazio di Fratelli d’Italia. “E’ paradossale infatti che il Presidente della Regione al suo nono anno di mandato, ancora parli di fare leggi anti burocrazia che semplifichino le norme per chi vuole avviare le attività produttive. Più volte FdI ha evidenziato il deterrente che allontana la creazione di impianti industriali: un groviglio di procedure, un sovrapporsi di competenze per il rilascio delle autorizzazioni, che sommati ai ritardi nel rilascio dei documenti, alle mancate bonifiche dei siti, rendono di fatto – sottolineano – impossibile programmare ed avviare nei tempi prestabiliti una produzione industriale. Dal 2013 primo anno di governo Zingaretti, il Lazio ha visto svanire molte opportunità di occupazione e di ingenti investimenti. Nonostante i nostri richiami alla necessità di snellire le procedure burocratiche e di implementare la sinergia tra le diverse istituzioni ed Enti Locali competenti, nulla è stato fatto dalla giunta a guida PD-M5Stelle per attrarre, ne per trattenere, progetti di insediamenti produttivi”.
Poco dopo ha rincarato la dose il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Giancarlo Righini. “Sulla necessità di snellire e semplificare le procedure burocratiche delle autorizzazioni per l’impiantistica industriale, sull’imprescindibilità di eseguire in tempi consoni le bonifiche ambientali dei siti da riutilizzare, Fdi ha molto insistito in Consiglio Regionale e nelle competenti Commissioni. Tanti interventi in Aula, atti e proposte sono stati indirizzati alla Giunta Zingaretti che mai le ha recepite e nemmeno ha voluto ascoltare le nostre sollecitazioni sulla esigenza di incrementare, o quanto meno adeguare le grandi infrastrutture territoriali, indispensabili per attrarre e mantenere investimenti e favorire piani di produzione. Come spesso accaduto, per fare chiarezza sulla inconsistenza del Governo Regionale che ha portato all’allontanamento della Catalent, abbiamo dovuto richiedere audizioni nelle competenti commissioni. Risposte dovranno essere date – continua Righini – anche sul mancato intervento dell’Esecutivo Nazionale, che non si è attivato nonostante le lettere indirizzate al presidente Draghi, sia dai vertici della Catalent che dal sindaco di Anagni. La scelta della multinazionale statunitense di abbandonare il Lazio, data la portata dell’investimento, rende palese l’inesistenza di una efficace politica industriale della maggioranza PD-M5S e reca all’Ente Regionale un danno d’immagine che potrebbe purtroppo portare altri gruppi aziendali ad escludere il territorio del Lazio dai loro progetti aziendali”, conclude.