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    Cronaca, Scuola e Università
    26 Aprile 2022
    Guerra in Ucraina, l’UniCusano accoglie 84 rifugiati

    ROMA – Lezioni di italiano, gruppi d’ascolto e sostegno psicologico, laboratori ludici e anche la proposta di un lavoro. Sono queste alcune delle iniziative messe in campo dall’Università degli studi Niccolò Cusano-Telematica, che attualmente sta accogliendo 84 persone fuggite dal conflitto in Ucraina. Tra i rifugiati accolti anche diversi minori: 36 fra i 2 e i 15 anni e sette tra i 16 e i 18 anni d’età. “In queste settimane sta vedendo la luce il progetto di una scuola con il supporto della Basilica di Santa Sofia spiega in una nota l’UniCusano -. Una scuola dove, accanto all’insegnamento dell’italiano, i ragazzi possano seguire in ucraino anche altre materie, come la matematica o la storia, per continuare il loro percorso di studi e non perdere così l’anno scolastico.

    Duplice l’obiettivo: garantire un continuum scolastico da una parte, dall’altra favorire l’inserimento nelle scuole italiane per il prossimo 2022/2023″. Sempre per i più piccoli sono stati avviati laboratori che gli consentiranno di utilizzare l’aspetto ludico come forma di supporto. “Con questi laboratori vogliamo creare delle routine quotidiane e di normalità per aiutarli a trascorrere le giornate: perciò i laboratori non vogliono avere una finalità clinica né terapeutica, ma semplicemente di accoglienza per i bambini che potranno svolgere attività di gioco creative con la guida e il supporto di adulti”, ha spiega Caterina D’Ardia, professoressa di Psicologia dello sviluppo all’Unicusano. “Per gli adulti – spiegano ancora dall’UniCusano – il supporto psicologico è assicurato tramite gruppi di ascolto e colloqui individuali per far fronte a tutte le problematiche e stress derivanti dalla guerra: la strada verso un’apparente normalità passa, però, anche per il lavoro, l’autosufficienza economica e l’avvicinamento a una professione già svolta in patria. Così, dopo la prima ondata di assunzioni, che ha portato sette persone a trovare una collocazione all’interno dell’università, stanno proseguendo in questi giorni i colloqui per dare continuità lavorativa alle persone accolte”.