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    Cronaca
    27 Aprile 2022
    Anti-droga, a Roma Nord scatta l’operazione “Tabula Rasa”: in nove finiscono in manette

    ROMA – Nuovo colpo inferto dalle Forze dell’Ordine impegnate nell’attività anti-droga ai pusher di Roma Nord. Gli agenti del commissariato Flaminio Nuovo, infatti, con l’ausilio degli agenti del XV Distretto Ponte Milvio e personale della Squadra Mobile di Viterbo, alle prime ore di stamane, hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal Gip del Tribunale di Roma, su richiesta della Procura della Repubblica capitolina, nei confronti di 9 persone. Dei 9 indagati 2 sono stati colpiti da ordinanza di custodia cautelare in carcere e 7 agli arresti domiciliari. Essi sono ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina e crack. L’indagine, convenzionalmente denominata “Tabula Rasa”, trae origine dal rinvenimento in data 14 aprile, nei pressi di via dei Due Ponti, del corpo senza vita di un uomo precipitato da un muro di recinzione li ubicato. Le immediate indagini svolte e poi rafforzate dalle dichiarazioni rese da soggetti vicini al defunto hanno portato alla convinzione che lo stesso si fosse recato in quei luoghi alla ricerca di sostanza stupefacente del tipo crack da acquistare da un pusher soprannominato “Kike” da cui era solito rifornirsi. Le successive indagini hanno consentito di confermare la presenza di una base logistica di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina e crack all’esterno dello stabile di via dei Due Ponti, nel quartiere popolare comprendente l’area di Largo Sperlonga/ Due Ponti, strutturata in modo tale da contrastare l’eventuale azione delle Forze dell’Ordine. In particolare alcuni cittadini di nazionalità sudamericana, raggiunti sia a piedi che a bordo di veicoli dai “clienti”, consegnavano a quest’ultimi la quantità di droga pattuita e la relativa somma di denaro. Nella maggior parte dei casi i clienti, dopo il pagamento, attendevano il tempo necessario affinché i pusher si recassero sotto il porticato dello stabile in argomento per prelevare lo stupefacente occultato. Tale modalità consentiva al pusher di turno di essere difficilmente identificabile in quanto, in occasione di un controllo, sarebbe stata trovata solamente in possesso di una modica somma di stupefacente e/o denaro. Al fine di rendere più agevole la vendita delle sostanze descritte, alcune “vedette” si posizionavano in luoghi idonei a monitorare l’intera area, pronte ad avvisare i complici di un eventuale intervento delle Forze dell’Ordine. Grazie all’utilizzo di attività tecniche e ambientali, affiancate all’uso di un sistema di video sorveglianza a distanza, si è potuto documentare la presenza di una vera e propria piazza di spaccio sorretta da alcuni cittadini sudamericani che rifornivano, durante l’arco delle ventiquattro ore, numerosi acquirenti. Come noto, tutti gli indagati sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell’attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.