ROMA – Quando mancano 180 minuti alla fine del campionato tutti i verdetti, tranne le partecipanti alla prossima Champions League, devono ancora essere scritti. E sia in testa che in coda la bagarre è entusiasmante.
Rimane invariato il distacco in vetta, con il Milan che mantiene due punti di vantaggio sui cugini dell’Inter. I rossoneri riescono a superare lo spauracchio “Fatal Verona” battendo i gialloblù in rimonta per 3-1. A Faraoni, che ha messo paura ai rossoneri, hanno risposto Tonali (doppietta) e Florenzi. In rimonta aveva vinto anche l’Inter a San Siro contro l’Empoli nell’anticipo di venerdì. I toscani si sono addirittura portati sul 2-0 ma poi i nerazzurri, con una autorete, una doppietta di Lautaro Martinez e una rete di Sanchez hanno fissato il punteggio sul 4-2.
Per i piazzamenti nella prossima Europa League e Conference League, all’ora di pranzo l’Atalanta ha vinto per 3-1 a La Spezia, rispondendo alla Lazio che nell’anticipo del sabato sera aveva superato la Sampdoria con le reti di Patric (evento raro ma che conferma la crescita dello spagnolo, ormai titolare inamovibile in questo scorcio di stagione) e Luis Alberto. In attesa dello scontro diretto di domani sera tra Fiorentina e Roma. E con la variabile della finale di Conference di Tirana del 25 maggio che, in caso di vittoria, garantirebbe alla Roma l’accesso diretto in Europa League.
Nella lotta salvezza finisce in parità lo scontro diretto tra la Salernitana, che un mese fa era data per già retrocessa, e il Cagliari. Al rigore del vantaggio campano di Simone Verdi, ha risposto proprio allo scadere il cagliaritano Altare. Nel pomeriggio il Venezia ha superato per 4-3 il Bologna, tenendo accesa una piccolissima speranza di salvezza, mentre il Genoa ha superato in modo rocambolesco la Juventus per 2-1 nella gara disputata venerdì.
Questi risultati hanno prodotto una classifica, a due giornate dal termine, che vede il Venezia ultimo con 25 punti, sopravanzato dal Genoa a 28, Cagliari A 29 e Salernitana a 30. Davanti a loro Sampdoria e Spezia a 33. Retrocedono le ultime tre.
