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    Economia e Lavoro
    12 Maggio 2022
    “Salari troppo bassi per 1 lavoratore su 5 anche prima della pandemia”. Nel rapporto Oxfam la piaga della precarietà

    FIRENZE – Precarietà (tra salari bassi, saltuarietà e discontinuità lavorativa), forti e crescenti disuguaglianze, sfruttamento, insicurezza, valore sociale scarsamente riconosciuto. E poi i salari: troppo bassi in Italia già prima della pandemia almeno per un lavoratore su cinque. La fotografia della crisi del lavoro, sempre più socialmente insostenibile, scattata dal nuovo rapporto “Disuguitalia: ridare valore, potere e dignità al lavoro”, presentato oggi all’Oxfam Festival di Firenze non è incoraggiante. Il rapporto è stato illustrato e discusso nel corso dell’incontro con il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, da esperti quali la direttrice centrale dell’Istat, Linda Laura Sabbadini, l’economista Vittorio Pelligra e il demografo Alessandro Rosina. Dalla ricerca emerge la debolezza di una ripresa occupazionale, che si configura come un ritorno al circolo della precarietà, con una tendenza a non assumere forza lavoro con contratti stabili o casi di lavoro irregolare, che appare ancor più marcata rispetto al periodo pre-pandemico. ”La ripartenza del 2021 ha visto una maggiore propensione, rispetto al periodo pre-pandemico, dell’utenza dei nostri centri ad accettare qualsiasi lavoro. – ha detto Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia -. Prevalgono occupazioni deboli e saltuarie: riscontriamo con maggior frequenza casi di concatenazione di impieghi di breve durata e di sovrapposizione di più contratti intermittenti”.