APRICA (BS) – Trionfo sotto la pioggia del ceco Jan Hirt (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux) nella sedicesima tappa del Giro d’Italia, la Salò-Aprica, 202 km e un dislivello di 5250 m che conteneva al suo interno tre gran premi della montagna e soprattutto il tremendo Mortirolo, pericoloso sia in salita sia in discesa. Secondo Thymen Arensman (Dsm), terzo Jai Hindley (Bora-Hansgrohe) davanti al leader della classifica generale Richard Carapaz che resta in Rosa con 3″ di vantaggio sullo stesso Hindley. Vincenzo Nibali chiude nono. Proprio la discesa del Mortirolo vede un guizzo di Nibali che scende a razzo dando lezioni di traiettorie e tenuta di strada a tutti i professionisti, ventenni o no, della Corsa Rosa: iniziativa ai meno 70km che finisce quasi subito, mentre negli stessi istanti l’altro grande vecchio del Giro, Domenico Pozzovivo, subisce l’ennesima caduta in carriera ma si rialza subito, con solo delle sbucciature ai gomiti. “Ho avuto qualche problema durante la tappa. Mi è caduta la catena, poi ho avuto i crampi ma non mi sono mai arreso. Sono contento di essere riuscito a staccare i miei compagni di fuga sull’ultima salita e arrivare da solo al traguardo”, racconta il vincitore della tappa di oggi del Giro d’Italia, Jan Hirt. “Ho sempre detto che il mio risultato più grande sarebbe stato vincere una tappa al Giro d’Italia e adesso sono troppo felice per esserci riuscito”.

LA TAPPA DI DOMANI. Altro tappone alpino, anche se un po’ meno impegnativo di quello di oggi. Sono 168 chilometri per andare da Ponte di Legno a Lavarone, passando così dalla Lombardia al Trentino-Alto Adige. Si comincia attaccando il Tonale e poi una lunga (anche se non troppo ripida) discesa che occuperà una settantina di chilometri. In tutto sono in programma tre Gran premi della Montagna, di cui gli ultimi due (il Valico del Vetriolo e il Monterovere)  entrambi di primo categoria. L’ultimo chilometro prima dell’arrivo è in leggera salita.