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    Cultura e Spettacoli
    26 Maggio 2022
    Letteratura, Genova rende omaggio a Montale con una mostra sugli anni della formazione

    GENOVA – La Superba fa violenza alla sua natura e si inchina alla memoria di uno dei suoi figli prediletti. Da oggi e fino al 17 giugno, infatti, Genova ospita nelle sale di Palazzo Balbi una mostra dedicata ad Eugenio Montale e in particolare ai suoi anni giovanili, la sua formazione e i suoi primi scritti. Curata dal Sistema Bibliotecario dell’Università di Genova, l’esposizione è stata inaugurata oggi alla presenza di Bianca Montale, nipote del poeta, Premio Nobel della letteratura 1975. Si tratta di una raccolta di volumi e riviste appartenuti a Montale nel suo periodo di formazione genovese composta da circa cinquanta volumi e centocinquanta numeri di riviste letterarie pubblicate tra gli anni Dieci e gli anni Venti del secolo scorso. La raccolta fu donata nel 1982 da Bianca Montale all’allora Centro studi “Mario Novaro” sulla letteratura del Novecento, presso l’Istituto Italiano della Facoltà di Magistero dell’Università di Genova. In occasione della mostra bibliografica, Gup – Genova University Press, la casa editrice dell’Università di Genova – presenta il catalogo “Libri e riviste del Fondo Eugenio Montale dell’Università di Genova”. Andrea Aveto e Stefano Verdino, curatori della mostra e docenti del Dipartimento di Italianistica, Romanistica, Antichistica, Arti e Spettacolo dell’Università di Genova, hanno raccolto nel catalogo, realizzato in collaborazione con Gup, una selezione di copertine, frontespizi e pagine con dediche o annotazioni d’autore, dei circa cinquanta libri conservati nel fondo. Il volume presenta inoltre le copertine di tutte le testate delle riviste italiane e straniere che appartenevano al poeta. “Realizzare questa mostra e il relativo catalogo ha significato far conoscere i libri e le riviste sui quali si è formato Eugenio Montale – racconta Andrea Aveto – entrare nel laboratorio delle letture dell’autore che hanno anticipato la composizione di ‘Ossi di seppia’. La raccolta esposta risale infatti al periodo della formazione giovanile del poeta fino al momento del suo trasferimento a Firenze”.