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    21 Giugno 2022
    (Adnkronos) - Corsa contro il tempo in vista dell'intervento di Mario Draghi al Senato alle 15 per le sue comunicazioni sull'Ucraina. Si cerca infatti ancora l'intesa sulla bozza di risoluzione di maggioranza, che ha 'girato' all'esecutivo un testo ...
    Ucraina, sospesa riunione maggioranza. Draghi in Senato alle 15
    (Adnkronos) - Corsa contro il tempo in vista dell'intervento di Mario Draghi al Senato alle 15 per le sue comunicazioni sull'Ucraina. Si cerca infatti ancora l'intesa sulla bozza di risoluzione di maggioranza, che ha 'girato' all'esecutivo un testo ...

    (Adnkronos) – Corsa contro il tempo in vista dell’intervento di Mario Draghi al Senato alle 15 per le sue comunicazioni sull’Ucraina. Si cerca infatti ancora l’intesa sulla bozza di risoluzione di maggioranza, che ha ‘girato’ all’esecutivo un testo in cui si legge che “si impegna il governo a continuare a garantire, secondo quanto precisato dal Decreto Legge 14.2022, il coinvolgimento delle Camere con le modalità ivi previste, in occasione dei più rilevanti summit internazionali riguardanti la guerra in Ucraina e le misure di sostegno alle istituzioni ucraine, ivi comprese le cessioni di forniture militari”. La riunione delle forze di maggioranza, ora sospesa, riprenderà alle 14 in attesa della risposta dell’esecutivo.

    Stop and go continui e una mediazione senza fine, almeno al momento, sulla risoluzione in un confronto maggioranza-governo che va avanti da ieri ma che ancora non ha prodotto un testo condiviso. E ormai il tempo a disposizione è agli sgoccioli. Lasciando la riunione il leghista Stefano Candiani parla di accordo sostanzialmente raggiunto. “Aspettiamo la risposta del governo” sulla proposta della maggioranza. Il capogruppo grillino Davide Crippa la mette diversamente: “I lavori sono ancora in corso”, dice ai cronisti. Intanto, a quanto si appende, nelle ore di discussione della mattinata sarebbe stato superato il nodo del riferimento al decreto Ucraina. In sostanza M5S e Leu chiedevano che il governo venisse in Parlamento alla vigilia di ogni vertice internazionale e per eventuali nuovi invii di armi di fatto superando quanto stabilito dal dl Ucraina votato dalla Camera all’inizio del conflitto e nel quale era stato stabilito che l’esecutivo riferisse in aula ogni tre mesi e che autorizza il governo a intraprendere iniziative in merito alla guerra in Ucraina – da quelle umanitarie all’invio di armi – fino al 31 dicembre.

    M5S e Leu, durante la riunione, avrebbero accettato il riferimento al dl Ucraina e al fatto che ci si muova dentro il perimetro di quel testo. Il Pd, – che ieri aveva cercato con Alessandro Alfieri, capogruppo in Esteri e fedelissimo del ministro Lorenzo Guerini, una mediazione – oggi si è schierato con il governo sul riferimento al dl Ucraina. “Ci sarà assolutamente il riferimento al decreto Ucraina nella risoluzione. Ci muoviamo in quel solco dove sono previste una serie di modalità di coinvolgimento dei ministri competenti nell’evoluzione della situazione in Ucraina e le misure di sostegno al popolo ucraino”, ha detto Alfieri. Ora però il confronto si sarebbe spostato sulle modalità di coinvolgimento del Parlamento sull’invio di armi: il governo è perché sulle armi si riferisca al Copasir, mentre M5S e Leu chiedono invece che sulle armi si riferisca in aula.

    LA LINEA DI DRAGHI- In vista del Consiglio europeo del 23 e 24 giugno, il premier arriverà alle 15 in Senato pronto a ribadire di aver già incassato il disco verde del Parlamento sull’invio di armi a Kiev, oltre all’appoggio convinto al Paese, tornando a puntellare – ancora una volta – il posizionamento dell’Italia nello scacchiere internazionale e nell’alleanza atlantica. Senza tralasciare alcuni aspetti della visita che lo ha visto protagonista giovedì scorso con il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron, uno scatto che testimonia con chiarezza da che parte stia l’Europa.

    M5S RICONVOCA CONSIGLIO NAZIONALE – Occhi puntati, intanto, sul terremoto interno al M5S, con il braccio di ferro in corso tra il ministro Luigi Di Maio e il leader del Movimento Giuseppe Conte. Convocato dal leader nella tarda mattinata un nuovo Consiglio nazionale del M5S per fare il punto della situazione sulle trattative tra le forze politiche per la risoluzione.