CIVITAVECCHIA – Stava usando tranquillamente il telefono cellulare in cella, approfittando delle ore notturne, ma l’attenta sorveglianza degli uomini della Polizia Penitenziaria in servizio al carcere nuovo di Borgata Aurelia ha permesso di scoprire il fatto. A dare la notizia è il segretario nazionale per la il Lazio del Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria Sappe Maurizio Somma. “Nella notte di oggi, 4 luglio – spiega Somma – gli uomini della Polizia penitenziaria della Casa circondariale di Civitavecchia hanno rinvenuto all’interno di una cella un telefono cellulare di proprietà di un detenuto italiano ristretto nel circuito ‘Alta Sicurezza 3’ colto sul fatto durante l’utilizzo. Ancora una volta, il personale della Polizia Penitenziaria ha dimostrato eccellente professionalità e scrupolosa attenzione nell’espletamento dei compiti affidati. Il detenuto, dopo il sequestro dell’apparecchio, è anche andato in escandescenza. Ancora un volta, il nostro encomio va ai colleghi in servizio presso il Reparto Polizia Penitenziaria di Civitavecchia che mantengono alta la guardia, opponendo la propria azione con grande professionalità a garanzia della legalità, come in questa occasione”. Donato Capece, segretario generale del Sappe, plaude “alla professionalità, alla abnegazione ed all’astuzia del personale operante. La Polizia penitenziaria è quotidianamente impegnata nell’attività di contrasto all’introduzione di telefoni cellulari ed alla diffusione della droga nei penitenziari per adulti e minori. Nonostante la previsione di reato prevista dal articolo 391 ter del Codice penale di recente emanazione per l’ingresso e detenzione illecita di telefoni nelle carceri, con pene severe che vanno da 1 a 4 anni, il fenomeno non sembra ancora attenuarsi. Vanno adottate soluzioni drastiche, come la schermatura delle Sezioni detentive e degli spazi nei quali sono presenti detenuti all’uso dei telefoni cellulari e degli smartphone. Disattivare completamente l’uso di telefoni cellulari all’interno delle sezioni detentive è un provvedimento assolutamente necessario, che invochiamo da tempo e che non impone affatto costi esorbitanti: non dimentichiamoci quanto può essere pericoloso l’uso di un telefono cellulare da parte di detenuti in termini di sicurezza ed ordine pubblico. Auspico pertanto che l’Amministrazione penitenziaria promuova e predisponga con sollecitudine momenti di formazione ed aggiornamento professionale per il personale di Polizia Penitenziaria di tutta la Regione, in particolare sui temi – come quelli del contrasto all’introduzione di droga e telefonini cellulari in carcere – maggiormente utili alla quotidianità operativa dei Baschi azzurri”.
Cronaca
4 Luglio 2022
Civitavecchia, detenuto sorpreso mentre parla al cellulare