logo
    Cronaca
    14 Luglio 2022
    Civitavecchia, la Regione dice sì al biodigestore. Bene Comune sul piede di guerra

    CIVITAVECCHIA – “Apprendiamo in queste ultime ore che quanto temevamo si sta avverando:  ovvero che la Regione Lazio, ignorando totalmente la volontà cittadina e i pareri negativi espressi dal Comune di Civitavecchia, dalla Soprintendenza e finanche dalla Asl, ha determinato, non è chiaro in base a cosa, che il biodigestore da 120.000 tonnellate sarebbe compatibile, a livello ambientale, con la situazione già disastrosa di Civitavecchia”. La notizia arriva da Civitavecchia Bene Comune che promette battaglia su questo tema e tornando a criticare l’atteggiamento della Regione. Definiscono infatti “inutile” il provvedimento, “non previsto dalle norme vigenti in questa formulazione, che non rappresenta né la chiusura del procedimento né il parere unico ex art. 27 bis che doveva scaturire dalla conferenza dei servizi appositamente convocata, ma che rappresenta, comunque – hanno aggiunto – l’ennesimo affronto a tutta la popolazione civitavecchiese e l’ennesima prova che Civitavecchia, ancora una volta, viene trattata come territorio sacrificabile per gli interessi economici e politici di pochi. Noi non ci stiamo. Non ci stiamo che il nostro territorio, che produce complessivamente circa 7000 t/a di Forsu, sia costretto ad ospitare migliaia di tonnellate di rifiuti provenienti non si sa bene da dove e venga trasformato nel  “monnezzaro” di Roma e del Lazio; non ci stiamo che vengano ignorati i pareri negativi degli enti competenti in materia di salute ed ambiente; non ci stiamo che mentre si parla di transizione ecologica del territorio, si imponga un impianto tanto impattante quale un biodigestore facendolo passare per impianto di energia rinnovabile. Nel caso in cui il messaggio non fosse ancora arrivato alle orecchie della maggioranza in Regione Lazio – hanno ribadito – noi non chineremo la testa davanti a scelte che fanno prevalere il profitto sulla salute dei cittadini. Noi non ci nasconderemo, come ha fatto Zingaretti venendo a Civitavecchia di soppiatto per parlare anche d’ambiente”. Promettono quindi di scendere di nuovo in piazza, informando la cittadinanza ed esprimendo nuovamente, con la voce, con gli striscioni e con i megafoni “la volontà contraria della cittadinanza all’ennesimo progetto inutile e dannoso per la popolazione civitavecchiese, un progetto – hanno concluso – che nuovamente fa prevalere il guadagno sacrificando la salute dei cittadini. Se necessario arriveremo in Regione e finanche nelle aule dei tribunali.  Ribadiamo ancora una volta quello che è il nostro mantra, lo stesso mantra che ci ha portato a fermare la realizzazione di una centrale a gas nel sito di Torrevaldaliga nord: se non cambierà, lotta dura sarà”.