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    17 Luglio 2022
    (Adnkronos) - Prevalgono nettamente, nel corso dell'assemblea congiunta M5S di questa mattina, gli interventi dei parlamentari a sostegno della linea di Giuseppe Conte dopo la crisi di governo. Tra questi Daniela Torto, Giuseppe Buompane, Marco ...
    Crisi governo, assemblea congiunta M5S: prevale linea Conte
    (Adnkronos) - Prevalgono nettamente, nel corso dell'assemblea congiunta M5S di questa mattina, gli interventi dei parlamentari a sostegno della linea di Giuseppe Conte dopo la crisi di governo. Tra questi Daniela Torto, Giuseppe Buompane, Marco ...

    (Adnkronos) – Prevalgono nettamente, nel corso dell’assemblea congiunta M5S di questa mattina, gli interventi dei parlamentari a sostegno della linea di Giuseppe Conte dopo la crisi di governo. Tra questi Daniela Torto, Giuseppe Buompane, Marco Bella, Luigi Gallo, Francesco Silvestri, Angela Salafia, Sebastiano Cubeddu, Teresa Manzo, Vittoria Baldino, Giovanni Currò, Filippo Scerra, Manuel Tuzi, Arnaldo Lomuti, Giulia Lupo, Marco Pellegrini, Tiziana Ciprini. Tra ieri e oggi oltre 30 gli eletti che hanno sposato la linea dei vertici, mentre sono una decina i parlamentari schieratisi apertamente a favore della fiducia al governo Draghi. Questa mattina è stata la deputata Azzurra Cancelleri, apprende l’Adnkronos, a manifestare la sua intenzione di appoggiare l’esecutivo.

    L’assemblea congiunta dei gruppi parlamentari in videoconferenza è ricominciata questa mattina in continuazione con quella di ieri, iniziata intorno alle 20.30 e conclusa alle 23.30. “Per ora – spiegava stamane un parlamentare grillino all’Adnkronos, numeri alla mano – 17 eletti si sono espressi contro la fiducia a Draghi, mentre 10 si sono detti favorevoli”. La partita ad ogni modo era ancora lunga: l’assemblea, considerato l’alto numero di interventi ‘prenotati’, potrebbe protrarsi almeno fino all’ora di pranzo.

    Ieri Conte è tornato a minacciare l’uscita del Movimento 5 Stelle dal governo se dal premier Mario Draghi non dovessero arrivare parole chiare sui 9 punti presentati dal capo politico pentastellato.

    “Abbiamo fatto delle precise richieste al Presidente Draghi, e lui ha dichiarato che le ritiene, in parte, condivisibili. Quindi ora è fondamentale che Draghi e Conte si incontrino per trovare il punto di incontro, e se Draghi non volesse incontrare Conte o volesse offrire ‘noccioline’, non credo che sia opportuno per noi proseguire con questa esperienza di governo”. Così il senatore Gianmauro Dell’Olio intervenuto alla congiunta del Movimento 5 Stelle.

    “E se Draghi dovesse comunque rassegnare le dimissioni, è una sua scelta: noi avremo fatto il possibile per trovare una soluzione, nessuno potrà addebitarci alcuna responsabilità, perché la decisione di aprire la crisi è di Draghi, non nostra”, conclude.

    “Mercoledì voterò la fiducia se sarà necessario, mettendoci come sempre la faccia, perché sono convinta che sia più utile votare la fiducia alla responsabilità piuttosto che fare un insensato salto nel buio”. Rosalba Cimino, deputata del Movimento 5 Stelle, ha parlato così all’assemblea congiunta del Movimento. Chiamata in causa per esprimere le sue intenzioni, la parlamentare precisa che la sua scelta è figlia di una lunga riflessione: “Non votare la fiducia al governo significa causare una crisi che non è mai stata deliberata dalle assemblee che si sono tenute in queste ultime settimane, né tantomeno questa scelta è stata sottoposta ai nostri attivisti – spiega ancora – sono perplessa perché la gente fuori non sta capendo cosa sta avvenendo e allo stesso tempo sono preoccupata perché mentre noi stiamo a dibattere da settimane dovremmo ricordarci che c’è una guerra in corso nel cuore dell’Europa e che stiamo vivendo la peggiore crisi economica degli ultimi tempi”.

    “Senza un governo – continua Cimino – le misure realizzate in favore dei cittadini e delle imprese non potrebbero essere realizzate: salario minimo, sostegno sul caro bollette e Pnrr. Inoltre uscire dal governo significherebbe anche far spazzare via le due misure che stanno tenendo in vita le famiglie italiane e le imprese: reddito di cittadinanza e bonus 110”. Per questi motivi la deputata, dicendosi delusa per ciò che è avvenuto all’interno del Movimento, sceglie la via della continuità “in un momento storico delicato in cui una crisi di governo porterebbe solo esiti negativi”: “Faccio questo – precisa – non per paura di perdere la poltrona ma per paura di dover raccontare a mio figlio che sua mamma, quando aveva il potere di cambiare le cose, ha preferito scappare piuttosto che lottare, per un mero tornaconto elettorale”.

    Occorre sostenere il governo ed essere coerenti, anche perché gli scenari alternativi – ovvero il voto o un nuovo governo con il Movimento all’opposizione – non ci permetterebbero di attuare i punti del nostro documento. Così, apprende l’Adnkronos, la deputata M5S Azzurra Cancelleri. “Come stiamo comunicando con Draghi oggi, con la diretta Facebook di ieri? L’atto responsabilità ci è stato chiesto un anno fa e oggi è ancora più importante dare sostegno al governo”, ha detto ancora.

    “Seguo la maggioranza e le scelte del Movimento con a capo Giuseppe Conte. La linea ‘dentro o fuori’ è inventata dai media, noi siamo per la coerenza e la linearità da cui siamo partiti. Attendere le risposte su proposte di soluzione dei problemi in modo concreto. Grande gesto aver parlato ai cittadini mettendoci la faccia, con rispetto verso i cittadini e anche i partiti che invece ci attaccano in modo offensivo ed oltraggioso. Il voto in Senato era stato ampiamente annunciato, anche in assemblea. Vedo malafede o distrazione… non so più cosa sia peggio”. Cosi la senatrice Giulia Lupo intervenendo alla congiunta del Movimento 5 Stelle. “Rispetto tutte le scelte legittime, anche di rinunciare ai valori, ma agli ultimi tiratori scelti che sono rimasti per completare un progetto di distruzione interno al Movimento, chiedo di avere dignità e lasciare adesso”, ha aggiunto la parlamentare. “Tecnicamente noi non abbiamo ‘partecipato’ ad un solo voto, non votato contro o astenendoci. Ma in una Camera abbiamo dato la fiducia, quindi non c’è stata alcuna sfiducia, ma di certo c’è una mirata strategia per mettere in perenne cattiva luce e difficoltà il Movimento. Renzi non ha votato la riforma Cartabia, la Lega se non erro il green pass, ma Draghi manco un whatsapp ha mandato a Mattarella… Ogni tanto alziamo i toni, oltre che il livello come sempre. Rifiutiamo e rimandiamo al mittente le falsità e le accuse, in modo chiaro e forte”, ha detto la senatrice.

    “La fiducia incondizionata al governo è un suicidio politico clamoroso. M5S è l’unico argine alla deriva a-politica e unico contenitore di istanze sociali altrimenti senza rappresentanza. Questa crisi provocata ha come unico obiettivo quello di spaccarci per dimostrare invano che il M5S è altrove e continuare senza di noi”. Lo ha detto la deputata Vittoria Baldino.

    Bisogna dare continuità all’azione del governo, innescare una crisi adesso metterebbe a rischio il Pnrr: visto che la legislatura si concluderà tra pochi mesi, meglio rimanere per completare i provvedimenti previsti dal Piano di ripresa e resilienza. Questo, apprende l’Adnkronos, il senso delle parole pronunciate in assemblea M5S dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà, il quale è tornato a ribadire la necessità di sostenere il governo di Mario Draghi. Per il pentastellato, inoltre, andare al voto con questa legge elettorale sarebbe un disastro. D’Incà ha inoltre fatto appello all’unità, invocando una “tregua” interna al Movimento per superare questa burrascosa fase politica.

    Nel suo intervento in assemblea congiunta M5S il ministro per i Rapporti con il Parlamento ha chiesto inoltre “una tregua” tra Conte e Draghi, per non mettere in difficoltà l’esecuzione delle riforme collegate al Pnrr e i progetti collegati, questo “per il bene del Paese”. D’Incà ha fatto inoltre riferimento alle difficoltà che ci sarebbero nel campo progressista in caso di voto anticipato.

    “Dobbiamo usare ogni mostra grammo di sudore per far sì che si risolvano i problemi che abbiamo posto. Se rilanciamo sempre appare invece che cerchiamo un pretesto. Se poi Draghi come negli ultimi mesi non apre a soluzioni, ad esempio per salvare le imprese che hanno lavorato con il Superbonus, allora sì, usciamo a testa alta. Lo diciamo chiaro che vogliamo uscire”. Queste, apprende l’Adnkronos, le parole pronunciate dal deputato Riccardo Fraccaro, ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.