VITERBO – Oggi, sabato 23 luglio 2022, a Viterbo, il Comitato Pro Centenario 1918-1922 per la ricerca storica ha ricordato Michele Falcone, il giovane fascista morto a Viterbo nel luglio di cento anni fa. Una rosa rossa, ornata con un fiocco tricolore, è stata deposta al monumento ai caduti in guerra nel cimitero cittadino.Michele Falcone nasce a Serracapriola (Foggia) il 16 luglio 1901, primo di sei figli del Notaio Matteo e di Rosa Magnacca.
Conseguita la licenza liceale, lascia gli studi per raggiungere D’annunzio aFiume.
È arruolato dal Tenente Ulisse Igliori nella guardia personale del Comandante e viene feritoper ben due volte nelle giornate del “Natale di Sangue”. Rimane al suo posto nonostante il doloreprovocato dalle ferite e per questo viene nominato Sergente. Dopo lo scioglimento del corpo deilegionari fiumani, riprende gli studi e si iscrive alla facoltà di medicina dell’Università di Roma.Nella Capitale d’Italia aderisce al fascismo e diventa segretario del comando delle squadre d’azionee componente del consiglio del gruppo universitario. È Aiutante Maggiore del Comandante MarioCandelori. È un propagandista attivissimo ed entusiasta.
A Roma si distingue durante il CongressoNazionale Fascista del novembre 1921 e negli scontri con i sovversivi scoppiati durante il solennetrasporto della salma di Enrico Toti il 24 maggio 1922. In quell’occasione è gravemente ferito, mariesce a salvare il gagliardetto fascista che sta per cadere in mano avversaria.
Nel luglio 1922 si reca a Viterbo con una squadra d’azione romana e domenica 23 vi trova la morte.Il clima in quei mesi nel viterbese è rovente
. A Vitorchiano sono stati ammazzati i fascisti Pellizzonie Ricci. Qualche giorno prima, il 9 luglio, è stato ucciso dai suoi ex compagni l’Ardito del Popolo Antonio Tavani.
I funerali di Michele Falcone sono celebrati a Roma, martedì 25 luglio 1922, nella Chiesa del Sacro
Cuore, in via Marsala, e sono imponenti. Alla stazione ferroviaria del paese natale, Serracapriola, labara viene trasportata nella casa paterna dove in una delle stanze è allestita la camera ardente, fra untripudio di fiori e di tricolori.
Per tutta la mattinata si svolge il pellegrinaggio di amici e concittadini,e accanto al feretro montano incessantemente la guardia quattro giovani fascisti. Alle 16 si forma ilcorteo diretto in chiesa, che, fin da principio, dà una impressione di grandiosità per il gran numerodei partecipanti, venuti anche in massa dal vicino Comune di Chieuti. La cassa viene trasportata daifascisti nella Chiesa di S. Maria in Silvis, dove si celebrano i funerali. Nel lungo corteo verso ilcimitero, si notano numerose corone di fiori, fra le quali notevoli quelle dei fascisti di Viterbo, degliOnorevoli Bottai e Calza Bini, del Tenente Igliori, comandante delle squadre fasciste laziali, deglistudenti e degli squadristi di Serracapriola.COMITATO PRO CENTENARIO 1918-1922 VITERBO Comitato Pro Centenario 1918-1922 Viterboprocentenarioviterbo@gmail.comQualche anno dopo, il 23 marzo 1927, grazie all’interessamento del Rettore Giorgio Del Vecchio,l’Università “La Sapienza” di Roma conferisce a Michele Falcone la laurea ad honorem in medicinae chirurgia.
Il nome di Falcone è inserito nel Libro d’Onore dei Caduti per la Rivoluzione Fascista. Idirigenti lo citano come esempio ai più giovani, Sezioni e Squadre di Roma e della provincia diFoggia gli intitolano i Gagliardetti e le Fiamme di Combattimento.
Nella Capitale d’Italia a MicheleFalcone viene intitolato un Gruppo Rionale del PNF