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    Cultura e Spettacoli
    1 Agosto 2022
    Si chiude con la magia del Lago dei Cigni Teatri di Pietra all’anfiteatro romano di Sutri

    SUTRI – Ultimi spettacoli per Teatri di Pietra all’anfiteatro romano di Sutri.Dopo una serie di successi, giovedì 4 e venerdì 5 agosto andranno in scena i due appuntamenti di chiusura.Giovedì 4 è la volta di Acarnesi di Aristofane, per la regia Alessandro Di Murro, adattamento di Anton Giulio Calenda e Alessandro Di Murro con Matteo Baronchelli, Alessio Esposito, Amedeo Monda, Laura Pannia.“La guerra non è mai un bell’affresco ma è sempre una rappresentazione di laceranti disumanità, volti terrificanti, espressioni prive di umanità.

    E’ un palcoscenico vuoto senza attori. Così è, così è stato, sul sarà dobbiamo sempre sperare.Aristofane con la sua ironia tragica e parossistica tratta negli Acarnesi uno dei grandi temi che caratterizza tutta la sua opera: la pace.

    Ma la pace concreta, non quella utopistica della tradizione. Per Aristofane la Pace non è uno stato di calma mortifera ma di festa dionisiaca.

    Nel suo mondo si mangia e si beve, si fotte e si sfotte. Il bersaglio sferzante del riso e del divertimento è la meschinità di chi con la guerra specula e il pianto è concesso solo ai poveri soldati che vanno a morire sui campi di battaglia.”La chiusura, in danza, è affidata ad un’opera immortale: “Il Lago dei Cigni”, con le coreografie di  Luigi Martelletta, le musiche di Peter Ilič Čajkovskij e numerosi  inserti di altri autori classici, tra cui  il compositore e musicista Alessandro Russo, il quale tratta la musica come un elemento vivo e naturale che non rappresenta soltanto una base, un supporto dei movimenti, è la materia che genera gli impulsi dinamici, è l’elemento primario della composizione coreografica che appare sempre direttamente “prodotta” dalla musica, e non sovrapposta ad essa. Questo balletto è autenticamente una creatura di oggi, del presente, con tutto quello che ciò comporta.

    La particolarità dello  spettacolo consiste proprio nella capacità di unire fantasia e realtà, di proporsi vivo e attualissimo, pur dimorando in un suo pianeta espressivo che sa di già vissuto. L’ideale neoclassico di una bellezza assoluta, regolata da un ordine imperturbabile, è l’obiettivo totalizzante della creazione.

    La manifestazione, alla ventesima edizione,  con la direzione artistica del Maestro Aurelio Gatti,  è a cura di Pentagono Produzioni, in collaborazione con il Comune di Sutri, il patrocinio del Ministero della Cultura Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale, la Regione Lazio,  la Rete nazionale dei Teatri di Pietra e la Fondazione Carivit.

    La prestigiosa iniziativa, come sempre, è stata ospitata nello straordinario anfiteatro romano di Sutri, con l’obiettivo di valorizzare i teatri antichi ed i siti monumentali attraverso lo spettacolo dal vivo, in un progetto sinergico tra più soggetti che danno vita a performance di elevato spessore tra danza, musica e teatro che si fondono con l’archeologia ed il paesaggio.