(Adnkronos) – “Il primo caso di polio paralitica negli Stati Uniti in quasi 10 anni in un adulto non vaccinato e la presenza del poliovirus nelle acque reflue rilevata a New York ricordano urgentemente l’importanza della vaccinazione. Le persone che non sono completamente vaccinate contro la poliomielite sono a rischio di infezione e paralisi”. E’ il monito lanciato dai Cdc statunitensi, centri per il controllo e la prevenzione delle malattie, in un report in cui si fa il punto della situazione polio e sulla risposta di salute pubblica messa in campo.
La prima spia rossa si accende ufficialmente il 18 luglio, quando il Dipartimento della Salute dello Stato di New York notifica ai Cdc il rilevamento del poliovirus di tipo 2 nei campioni di un giovane non vaccinato della contea di Rockland, area metropolitana di New York, che aveva manifestato febbre, rigidità del collo, sintomi gastrointestinali e debolezza degli arti. Prima di questo caso, l’ultima rilevazione di poliovirus in una persona negli Stati Uniti era stata nel 2013, in un bambino immunocompromesso che aveva ricevuto il vaccino orale in India e poi è immigrato negli Stati Uniti. A distanza di quasi un decennio il nuovo caso. Il paziente è stato ricoverato a giugno in ospedale con possibile mielite flaccida acuta, in pratica una paralisi improvvisa. Il poliovirus di tipo 2 derivato dal vaccino è stato rilevato in campioni fecali ottenuti nei giorni 11 e 12 dopo l’insorgenza iniziale dei sintomi.
Ed è qui che si accende il secondo campanello d’allarme: la presenza di poliovirus di tipo 2 è stata intercettata nelle acque reflue della contea di residenza del paziente e nella vicina Orange County fino a 25 giorni prima (da campioni originariamente raccolti per il monitoraggio Sars-CoV-2) e 41 giorni dopo l’esordio dei sintomi del paziente. L’ultimo caso di polio causato da poliovirus selvaggio negli Stati Uniti si era verificato nel 1979 e la regione Oms delle Americhe è stata dichiarata libera dalla polio, con ufficializzazione dall’Organizzazione mondiale della sanità, nel 1994. Quella descritta nel report è la seconda identificazione di una trasmissione comunitaria del poliovirus negli Stati Uniti dal 1979. La precedente risale al 2005 (poliovirus di tipo 1 derivato da vaccino).
“Il verificarsi di questo caso, combinato con l’identificazione del poliovirus anche nelle acque reflue della vicina Orange County, sottolinea l’importanza di mantenere un’elevata copertura vaccinale per prevenire la poliomielite paralitica nelle persone di tutte le età”, avvertono i Cdc. “Le persone non vaccinate negli Stati Uniti rimangono a rischio continuato di poliomielite paralitica se sono esposte a poliovirus selvaggio o derivato da vaccino”. Dunque “tutte le persone negli Stati Uniti dovrebbero rimanere aggiornate sulla vaccinazione raccomandata contro il poliovirus”.
Quanto al paziente colpito da polio paralitica, è stato trasferito 16 giorni dopo l’esordio dei sintomi in una struttura riabilitativa con debolezza flaccida degli arti inferiori in corso. Sulla base del tipico periodo di incubazione per la poliomielite paralitica, l’esposizione al virus potrebbe essersi verificata da 7 a 21 giorni prima dell’inizio della paralisi. L’indagine epidemiologica ha rivelato che il paziente ha partecipato a un grande raduno 8 giorni prima dell’insorgenza dei sintomi, mentre non aveva viaggiato all’estero durante il presunto periodo di esposizione. Non sono state identificate altre potenziali esposizioni degne di nota, spiegano gli esperti dei Cdc.
Secondo il New York State Immunization Information System, la copertura vaccinale anti-polio a 3 dosi tra neonati e bebè sotto i 24 mesi nella contea di Rockland era del 67,0% a luglio 2020 ed è scesa al 60,3% entro agosto 2022. Il 22 luglio il Dipartimento della salute della contea si è impegnato nel lancio di una campagna per recuperare le vaccinazioni. Ma l’aumento di breve durata registrato nelle somministrazioni non è bastato ad alzare le coperture. “La bassa copertura vaccinale nella contea di residenza del paziente indica che la comunità è a rischio di ulteriori casi di poliomielite paralitica – avvertono i Cdc – Anche un singolo caso di polio paralitica rappresenta un’emergenza sanitaria pubblica negli Stati Uniti. La vaccinazione svolge un ruolo fondamentale. Durante la pandemia di Covid i servizi di immunizzazione di routine sono stati interrotti, portando a un calo delle coperture e lasciando molte comunità a rischio di focolai di malattie prevenibili”.