(Adnkronos) – Il 21 agosto del 1962 un ampio settore dell’Appennino campano, comprendente il Sannio e l’Irpinia, fu colpito da due violente scosse di terremoto che causarono ingenti danni e misero in ginocchio alcuni comuni nelle province di Benevento e Avellino. La prima scossa fu avvertita alle ore 16.56: fu abbastanza forte da spaventare la popolazione ma non causò danni. Circa due ore più tardi, altre due violente scosse, una alle 19.09, l’altra alle 19.19. La seconda fu quella che causò più danni. Al ‘terremoto signore’, come fu chiamato in quel periodo, è dedicata la story maps “21 agosto 1962: un terremoto dimenticato”, disponibile nella sezione dedicata di INGVterremoti e al link: https://storymaps.arcgis.com/stories/f351489b8da7483b978c2e52e6dc9f75
Terremoto dimenticato perché l’evento sismico del 21 agosto 1962 può essere considerato un episodio apparentemente minore della storia dell’Italia repubblicana, eppure per i contemporanei si trattò di un evento a dir poco traumatico, che suscitò una grande ondata di solidarietà. La story map è stata realizzata grazie alla collaborazione tra IngvTerremoti e gli autori del libro “21 agosto 1962 – Storia e memoria di un terremoto dimenticato”, Alessandro Mazzaro e Angelo Coscia.
Ricostruisce gli eventi di quel sisma che fece una ventina di morti e lasciò senza casa oltre 16.000 persone, con una magnitudo stimata in 6.1. Non solo: il terremoto riattivò antiche frane o accentuò i dissesti geologici preesistenti dei rilievi collinari su cui erano ubicati alcuni dei paesi più colpiti. Per i comuni di Melito Irpino e Apice, i movimenti franosi fecero decidere per lo sgombero totale. I paesi abbandonati furono ricostruiti in siti diversi.
La story maps è organizzata in 7 capitoli e contiene testi, immagini, fotografie, documenti, video e dati scientifici sul terremoto del 21 agosto 1962, la maggior parte estratti dal libro “21 agosto 1962 – Storia e memoria di un terremoto dimenticato”, ricchissimo soprattutto di testimonianze riportate sui giornali e quotidiani dell’epoca. Nei primi due capitoli la story maps descrive le caratteristiche della sequenza sismica e gli effetti del terremoto anche attraverso degli studi più approfonditi che hanno permesso di migliorare la conoscenza del campo macrosismico.
Nei capitoli successivi si alternano un’analisi storica e sociale sui territori colpiti dal sisma ma anche degli episodi abbastanza inediti come il miracolo ‘supplementare’ di San Gennaro e la scomunica per i genitori che inviavano i bambini nelle colonie del centro e nord Italia. Viene affrontato anche il tema dello spostamento dei centri abitati di Apice (in provincia di Benevento) e Melito Irpino (in provincia di Avellino), per i quali il terremoto del 1962 rappresentò solo l’ultima tappa di una catena di eventi scatenanti. La story maps si conclude con una poesia in dialetto, che rappresenta una testimonianza diretta di chi ha vissuto quel terremoto.