(Adnkronos) – L’arresto completo della fornitura di gas russo attraverso il gasdotto Nord Stream 1 “aumenta ulteriormente la probabilità di una recessione nell’eurozona” con effetti anche sull’economia dell’Italia. E’ quanto sottolinea l’agenzia di rating Fitch in un report sottolineando che uno stop completo del gas russo “ridurrebbe il livello del pil dell’eurozona nel 2023 di 1,5 punti percentuali – 2 punti percentuali rispetto alle nostre previsioni di Global Economic Outlook pubblicate a giugno, con una riduzione di circa 3 punti percentuali in Germania e di 2,5 punti percentuali in Italia. Una recessione dell’eurozona a partire dal secondo semestre è quindi sempre più probabile”.
Prima dello stop, il gasdotto Nord Stream 1 funzionava solo al 20% della capacità. L’arresto completo, sottolinea l’agenzia di rating, “è arrivato quattro mesi prima di quanto avevamo ipotizzato in precedenza nella nostra analisi”. Tuttavia, il piano dell’Ue, sostenuto dall’aumento delle forniture di gas alternativo, in particolare dalle importazioni record di gas naturale liquefatto (Gnl) e dalla riduzione del consumo di gas del 15% nel 2023 rispetto al 2021, “dovrebbe contribuire a evitare gravi carenze”.
Le incertezze legate alle temperature del prossimo inverno (un inverno freddo potrebbe aumentare la domanda del 5%), la tempestività delle consegne di Gnl, la capacità degli Stati membri dell’Ue di coordinare gli sforzi per superare le strozzature infrastrutturali e l’evoluzione della guerra in Ucraina, sottolinea Fitch, “potrebbero influenzare l’offerta e la domanda di gas nella regione. L’esposizione all’arresto del gas russo varia tra i paesi dell’Ue. Quelli con un’elevata dipendenza dalle forniture Nord-stream 1 e basse opzioni immediate per diversificare le fonti di gas, come la Germania, hanno un margine di manovra limitato”.