di Simona Tenentini
BOMARZO – Alla vigilia del Palio straordinario di Bomarzo, annunciato dal sindaco Perniconi ed in programma il prossimo 11 settembre, il presidente della Proloco, Angelo Ceccolongo interviene a gamba tesa, mettendo i puntini sulle I e chiarendo alla cittadinanza i contorni della complicata vicenda.
“Siamo stati defraudati di una manifestazione che ha reso Bomarzo famosa in tutta la provincia ed anche fuori regione, per meri interessi economici, dalle circostanze poco chiare.
Ad occuparsi dell’organizzazione dell’evento è sempre stata la Proloco, che lo ideò nel 1986.
Ancora da prima, ovvero sin dal 1978, curiamo anche la sagra del Biscotto, il tutto senza alcun riconoscimento economico da parte del Comune. Solo dopo 15 anni abbiamo iniziato a ricevere qualche contributo, sempre rendicontato, mantenendo però la titolarità nell’organizzazione delle due manifestazioni. Quest’anno non si sa bene perché, l’amministrazione si è messa di traverso ad una tradizione quarantennale ed ha voluto indire un palio straordinario che, a ben vedere, di straordinario non ha nulla essendo alla prima edizione ed utilizzando i colori, gli spazi e le modalità del Palio di Sant’Anselmo che si tiene il 25 aprile.
Tutto ciò nonostante il sindaco Perniconi si fosse impegnato diversamente, con un atto firmato dinanzi al Prefetto: “Ringraziando il lavoro svolto dalla Proloco per l’ottimo lavoro di risanamento dei conti” ed auspicando “una fattiva collaborazione con il Comune per tutte le manifestazioni, a partire dalla sagra del Biscotto, dal palio di Sant’Anselmo e tutte le altre iniziative per promuovere Bomarzo ed aumentare il flusso turistico.”Dopo il Palio del 2019 abbiamo dovuto ripianare una situazione economica disastrosa, dovuta alla gestione poco chiara dei precedenti presidenti, che ci ha obbligato a mettere dei soldi di tasca nostra pur di ripartire.
Ci tengo a precisare che la Proloco è assolutamente apartitica e tutto ciò che viene fatto è nel bene esclusivo del paese, a prescindere da meri interessi personalistici che invece sembrano offuscare l’agire del Comune.Per organizzare il Palio, infatti, ci si è affidati ai contributi di società riconducibili a persone legate alle amministrazioni precedenti , società che, qualche mese fa, hanno presentato domanda per poter realizzare, sul nostro territorio, impianti fotovoltaici.
Oltre ciò sarebbe auspicabile capire perché, carte alla mano, i veterinari ingaggiati per l’evento verrebbero a costare 11000 euro mentre alla Pro Loco lo stesso servizio costò 3000 euro nel 2019.Circostanze, insomma, tutte da spiegare, ovviamente nelle sedi opportune – conclude il presidente Ceccolongo.
E’ per questo che il nostro prossimo passo sarà rivolgerci all’autorità giudiziaria per fare chiarezza sull’intera vicenda.”