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    7 Settembre 2022
    (Adnkronos) - 'In buona compagnia': questo il tema dell'edizione 2022 del Festival Nazionale dell’Economia Civile (Fnec) che si terrà a Firenze, nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, dal 16 al 18 settembre 2022 coinvolgendo ...
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    (Adnkronos) - 'In buona compagnia': questo il tema dell'edizione 2022 del Festival Nazionale dell’Economia Civile (Fnec) che si terrà a Firenze, nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, dal 16 al 18 settembre 2022 coinvolgendo ...

    (Adnkronos) – ‘In buona compagnia’: questo il tema dell’edizione 2022 del Festival Nazionale dell’Economia Civile (Fnec) che si terrà a Firenze, nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, dal 16 al 18 settembre 2022 coinvolgendo giovani, cittadini, imprenditori, amministratori pubblici, associazioni ed organizzazioni sensibili alla necessità di un nuovo paradigma di sviluppo.

    Nato da un’idea di Federcasse (l’Associazione Nazionale delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali, Casse Raiffeisen) che lo promuove insieme a Confcooperative, il festival è organizzato e progettato con NeXt (Nuova Economia Per Tutti) e Sec (Scuola di Economia Civile) e con il contributo di Fondosviluppo. La quarta edizione del Festival è stata presentata a Firenze, all’interno del FrecciaLounge della Stazione di Santa Maria Novella, grazie all’accordo stretto tra Fnec e Trenitalia. Frecciarossa sarà, infatti, il treno ufficiale della manifestazione.

    “Firenze è stata scelta per essere la casa di questo Festival poiché ha le sue radici nell’Umanesimo. Oggi, però, c’è bisogno di un nuovo Umanesimo, che deve ribaltare il paradigma: l’umanità non può pensare di bastare a se stessa, ma deve rimettere al centro di tutto la terra, la natura e la sostenibilità – dice il Sindaco di Firenze, Dario Nardella, presente all’evento – Nel nuovo Umanesimo deve esserci rispetto per tutto ciò che ci circonda. Questo concetto di sostenibilità è il cuore dei dibattiti che si portano avanti al Festival, dove l’obiettivo è quello di riscoprire valori e punti di riferimento su cui fondare la società. Qualunque grande progetto di crescita dell’umanità, infatti, passa attraverso una vera e grande condivisione. Ribadiamolo, soprattutto in questo momento dove sembra contare più l’individualismo che la condivisione. Un’economia sostenibile passa dalla condivisone dei problemi e delle sfide. Dobbiamo restituire un’anima all’economia e per farlo dobbiamo ripartire dalla relazione tra gli uomini e dai territori”.

    “Il nostro festival – osserva Leonardo Becchetti, direttore del Festival Nazionale dell’Economia Civile e co-fondatore di NeXt Economia – vuole suonare una musica differente da ciò che si sente in giro, dove c’è tanta gente che chiede, in maniera rancorosa, un aiuto disperato allo Stato. Noi vogliamo altro. Vogliamo cittadini che, in buona compagnia, si rimboccano le maniche e danno il loro contributo alla società. Per farlo partiamo sempre dalle ‘Buone pratiche’, ovvero da quei piccoli territori che risolvono problemi e le cui soluzioni possono essere applicate a tutti. L’economia civile è innovazione sociale, che dà speranza a tutti per il futuro. Alla politica chiediamo di mettere in moto processi di partecipazione e cittadinanza attiva, non di arrivare come risolutori unici del problema. La quarta edizione del Festival, infatti, porterà ancora nuove buone pratiche, che si sentono parte di una comunità dell’economia civile. Un ruolo importantissimo è quello che ricoprono i giovani, tanto che quest’anno consegneremo a loro il Premio David Sassoli. Un grande amico del Festival da sempre, che vogliamo ricordare valorizzando le idee e l’impegno di quei giovani su cui lui puntava”.

    “L’economia civile nell’azione bancaria – osserva Augusto dell’Erba, presidente di Federcasse-Bcc – è incarnata dal credito cooperativo. Tutta la nostra azione è infatti impostata e orientata alla compagnia: stare insieme in maniera mutualistica e cooperativa. Stiamo attraversando crisi che hanno generato un bisogno bancario importante e il credito cooperativo, in questi anni, ha fatto fronte alle difficoltà ed alla domanda di credito di famiglie ed imprese grazie alla ineguagliabile conoscenza dei territori ed alla formula cooperativa e mutualistica. Da questa idea di stare insieme e condividere nasce la nostra voglia di proporre il Festival, per spiegare come l’economia civile rappresenti un valore sia di carattere economico che ‘etico’ per il nostro Paese”.

    Per Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, “troviamo un mondo profondamente cambiato rispetto alla prima edizione del Festival. Assistiamo a una polarizzazione tra chi ce la fa e chi no, sia tra le imprese e sia tra le persone. Le cooperative ci sono e, per fare degli esempi, offrono una risposta alla povertà energetica attraverso le comunità. Sono determinanti nel welfare e nel recupero delle aree interne, dove le cooperative di comunità sono inneschi per lo sviluppo. Dobbiamo lavorare a progetti concreti che arrivino veloci sul territorio”.

    “Il treno è il mezzo sostenibile per eccellenza – sottolinea Gioacchino Costa, direttore Marketing di Trenitalia – Gruppo FS Italiane – ed è parte integrante dello sviluppo dell’economia civile perché rispetta l’ambiente e le comunità. Infatti, oltre ad essere elettrico, il treno riesce a trasportare un numero elevato di persone sia negli spostamenti metropolitani e regionali che in quelli a lunga percorrenza, migliorando significativamente la qualità delle città e dei centri urbani”.

    Marcella Mallen, presidente Asvis e Prioritalia, spiega le correlazioni tra le due realtà che rappresenta e il Fnec: “Saremo presenti, come Prioritalia, al Festival con il progetto Comete Civiche, che ha l’obiettivo di far alzare lo sguardo della società verso azioni condivise. Delle vere e proprie buone pratiche di civismo. Queste, infatti, devono essere il punto di forza del nostro paese: solidarietà e civismo. Con Asvis, invece, vogliamo favorire la sostenibilità del nostro pianeta da lasciare ai nostri figli. Vogliamo un mondo ancora abitabile e fruibile, ma questo ci deve spingere a pensare nuovi paradigmi di economia, prendendoci cura l’uno degli altri”.