(Adnkronos) – Chiesi Italia lancia ‘Recupera e Respira’, il primo progetto nell’Unione Europea dedicato al recupero e al corretto smaltimento degli inalatori esauriti utilizzati per la cura delle patologie respiratorie, grazie ad una raccolta organizzata, in collaborazione con tutte le farmacie territoriali del Friuli-Venezia Giulia, che eviti lo smaltimento nella spazzatura indifferenziata urbana. ‘Recupera e respira’, che intende tutelare l’ambiente e limitare l’effetto della dispersione in atmosfera di residui che possono essere dannosi per l’equilibrio dell’ecosistema e per la salute dell’uomo, si avvale della collaborazione di Federfarma e della Regione Friuli-Venezia Giulia, prima Regione ad aderire al progetto.
“Il progetto è parte integrante di un più ampio piano strategico in tema di sostenibilità – afferma Raffaello Innocenti, amministratore delegato di Chiesi Italia, il più grande gruppo biofarmaceutico internazionale ad aver ricevuto la certificazione B Corp – I temi della sostenibilità sono sempre stati fondamentali per Chiesi, ed esprimono la nostra volontà nel prenderci cura attivamente delle persone, della comunità in cui operiamo e dell’ambiente. Coerentemente con l’impegno di diventare Carbon Neutral entro il 2035 azzerando il proprio bilancio di emissioni di gas ad effetto serra, il Gruppo Chiesi ha deciso di investire circa 350milioni di euro in un nuovo processo produttivo per la produzione di inalatori spray (pMdi) con propellente bassoemissivo, innovativo e rispettoso dell’ambiente”.
“Il lancio di questo progetto innovativo nella nostra Regione è per noi motivo di orgoglio – afferma Massimiliano Fedriga, presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome – Il Friuli Venezia Giulia aderisce con convinzione a questa partnership virtuosa con la filiera della salute, con l’obiettivo di incentivare il più corretto e consapevole approccio sul versante della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti”. Il progetto, promosso da Chiesi Italia, è stato sviluppato in partnership con Federfarma, la Federazione che raccoglie le oltre 18.000 farmacie private di tutta Italia. Come sottolineato da Marco Cossolo, presidente di Federfarma, “la farmacia rappresenta sempre più il presidio sanitario di prossimità per eccellenza, punto di riferimento per i cittadini sui temi di salute. I farmacisti, in qualità di ‘professionisti del farmaco’, ricoprono un ruolo centrale nell’azione di sensibilizzazione sui temi della sostenibilità ambientale relativi all’uso consapevole dei farmaci e sul loro corretto smaltimento”.
L’iniziativa vede anche il patrocinio di Fimg (Federazione Italiana Medici di Famiglia), Snami (Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani) e la Fofi (Federazione Ordini Farmacisti Italiani), oltre che la collaborazione di Assinde e del Gruppo EcoEridania. “Questo progetto, che mi auguro possa essere presto esteso anche in altre Regioni, testimonia la grande attenzione di tutta la filiera del farmaco sulla necessità di porre in essere azioni concrete per contrastare il cambiamento climatico e preservare la salute del pianeta per le generazioni future – afferma Andrea Mandelli presidente Fofi. L’apporto del farmacista, in quanto professionista sanitario più prossimo al cittadino e in virtù del rapporto di fiducia con la comunità in cui opera, è fondamentale sia per sensibilizzare alla corretta gestione della terapia, sia per promuovere l’adozione di comportamenti responsabili a salvaguardia dell’ambiente e a tutela della salute”.
L’iniziativa, grazie alla collaborazione con Federfarma Friuli-Venezia Giulia, coinvolgerà le 408 farmacie territoriali della regione, che si sono rese disponibili a raccogliere gli inalatori esauriti dai pazienti. Questi, verranno poi inviati al termovalorizzatore certificato di Spilimbergo in provincia di Pordenone, così da poter smaltire anche il propellente residuo, ottenendo in più un recupero di energia elettrica. “Progetti come ‘Recupera e Respira’ testimoniano quanto la collaborazione tra pubblico e privato riesca a generare valore per la società – commenta Giorgio Palù, presidente di Aifa – Anche all’interno delle istituzioni, dobbiamo farci promotori di comportamenti virtuosi che possano portare un reale beneficio per le persone e, come in questo caso, per il nostro Pianeta”. “Gli inalatori sono un presidio fondamentale, sia per la quota farmaco che per la tecnologia utilizzata, per le patologie respiratorie come, ad esempio, la Bpco (BroncoPneumopatia Cronica Ostruttiva), un insieme di malattie respiratorie che interessano polmoni e bronchi e che colpisce circa 3,5milioni di persone in Italia, o come l’asma e le allergie respiratorie che coinvolgono circa 9 milioni di persone – spiega Silvestro Scotti, segretario nazionale della Fimmg – Si può, quindi, facilmente comprendere, per ridurre l’impatto ambientale di un numero così elevato di inalatori se non smaltiti correttamente, quale ruolo possa avere la Medicina Generale in un approccio One Health di questo tipo che può essere amplificato sui nostri pazienti grazie al rapporto fiduciario”.
“Abbiamo risposto con favore a questa iniziativa innovativa nel panorama della tutela dell’ambiente e del riciclo in ambito sanitario -afferma Luca Degrassi, presidente di Federfarma Friuli-Venezia Giulia – Mettiamo a disposizione la nostra professionalità e la nostra presenza capillare nella Regione a supporto di questa importante iniziativa, che confidiamo venga raccolta positivamente anche dai cittadini, i primi a manifestare il proprio interesse ed impegno portando nelle farmacie gli inalatori esausti”. Gli inalatori raccolti nelle farmacie verranno ritirati periodicamente da Assinde, società costituita da Farmindustria, Federfarma e Assofarm e dalle Associazioni delle aziende distributrici Adf e Federfarma Servizi, con operatori specializzati, e avviati allo smaltimento nel termovalorizzatore certificato. “In Friuli-Venezia Giulia è attualmente attivo un termovalorizzatore all’avanguardia in grado di smaltire correttamente, a temperatura certificata di 1100°C, gli inalatori esauriti – spiega Maria Grazia Chimenti, direttore generale di Assinde – L’operazione di raccolta e smaltimento con termovalorizzazione, oltre a eliminare il rifiuto dall’ambiente, consente anche un recupero energetico, con la produzione di energia elettrica da immettere nella rete di produzione e distribuzione”. Il progetto include anche una campagna di awareness e di comunicazione integrata, rivolta ai farmacisti e ai pazienti, e un’altra dedicata a Mmg e Specialisti.