ROMA – “Nei mesi immediatamente successivi alla messa in atto del tanto sbandierato piano straordinario di pulizia della Capitale ordinato da Roberto Gualtieri all’indomani dell’elezione a sindaco, il riciclo dei rifiuti è addirittura diminuito rispetto all’era Raggi, a fronte però di un aumento del 5,2% dei reclami e soprattutto dei costi d’esercizio (+6,8 milioni). Un record negativo che riguarda i primi mesi dell’era Gualtieri e che per il primo cittadino e per il PD, partito a vocazione fortemente ambientalista, equivalgono a una vera e propria debacle”.
“Come da direttive – prosegue – l’Europa punta a portare la quota di immondizia differenziata al 65% entro il 2030. Ebbene, Ama prevedeva di arrivare alla percentuale del 50% già a giugno di quest’anno, ma ha fallito miseramente, perché la raccolta si è fermata al 45,9%. Un risultato che peggiora quello dei primi sei mesi del 2021, quando l’azienda aveva raggiunto il 46,1% di spazzatura differenziata. La verità è che il piano rifiuti regionale non collima con quello comunale e ce ne eravamo accorti già riguardo alla vicenda del termovalorizzatore. Non reggono i numeri e dunque non ci sono i risultati. Un’evidenza che siamo costretti a dover segnalare ancora una volta a questa classe dirigente che purtroppo governa la Capitale e il Lazio, con esiti sempre più discutibili”.
Lo scrive in una nota il consigliere regionale della Lega Daniele Giannini commentando i dati diffusi dalla stampa riguardo al resoconto semestrale di Ama sul fronte rifiuti.