di Simona Tenentini
CANEPINA – Ogni paese ha i suoi simboli intoccabili da difendere. A Canepina uno di questi è sicuramente il “fieno”, un tipo di pasta locale la cui ricetta si tramanda di madre in figlia e rappresenta un vero e proprio “mostro sacro” della tradizione locale.
Proprio per la sua bontà e tipicità vanta molti tentativi di imitazione, soprattutto nei comuni limitrofi.
Di fronte all’ennesimo tentativo di plagio è il sindaco stesso, Aldo Moneta, ad affilare le armi mettendo in guardia su Facebook chi volesse proseguire con questi maldestri tentativi di imitazione.
“Chi si fa portatore delle proprie tradizioni e vuole che vengano conservate e rispettate dovrebbe per prima cosa rispettare le tradizioni altrui.
Purtroppo, ormai da anni, Canepina ed i canepinesi assistono a ripetuti tentativi, specie da parte di popolazioni vicine, di svilimento e/o di appropriazione di quello che è il piatto principe della nostra tradizione culinaria: “e maccaroni canepinesi” (o fieno canepinese).
Si badi bene: noi canepinesi siamo sicuri e certi che non esista al mondo un primo piatto buono come il nostro e siamo quindi ben felici che lo stesso venga cucinato in tutto il mondo!
Ma quello stesso piatto va chiamato con il giusto nome che è quello innanzi detto: maccaroni canepinesi in dialetto o fieno canepinese in italiano!
Inutili abbreviazioni, squallide storpiature o mancati riferimenti al territorio d’origine per vili campanilismi appaiono fuori luogo e soprattutto scorretti!
Ricordiamo a tutti che il nostro prodotto principe è tutelato da una De.Co. ed inserito nel progetto Origine della Regione Lazio.Ad ogni modo, certi delle nostre forze invitiamo tutti a degustarlo nelle nostre trattorie e, in occasione della 40a edizione de “Le Giornate della Castagna” organizzata dalla Proloco Canepina e dall’Amministrazione Comunale, all’interno delle tipiche cantine.”