(Adnkronos) – Francesca “Kitten” Natividad, la prorompente ballerina che divenne una figura di culto quando fu scritturata dal regista dei film sexploitation Russ Meyer per ‘Beneath the Valley of the Ultra-Vixens’ (1979), è morta per insufficienza renale al Cedars-Sinai Hospital di Los Angeles: aveva 74 anni e aveva sofferto di un tumore. La notizia della scomparsa, avvenuta il 24 settembre, è riportata da ‘Variety’, che cita l’amica Siouxzan Perry. Alla Natividad era stato diagnosticato un cancro al seno e si era sottoposta a una mastectomia nel 1999.
Nata a Ciudad Juarez, in Messico, il 13 febbraio 1948, Natividad si era trasferita in Texas da bambina e da giovane in California, diventando cuoca e cameriera per l’attrice Stella Stevens prima di diventare una ballerina e adottare il nome ‘Kitten’. A 21 anni subì la sua prima operazione per ingrandire il seno.
Natividad incontrò Russ Meyer, a cui fu legata sentimentalmente, grazie all’attrice Shari Eubank. Il regista statunitense la volle per interpretare la parte del “coro greco” nel suo ‘Le deliranti avventure erotiche dell’agente Margò’ (1976). Meyer le pagò un secondo intervento al seno, dandole le proporzioni spropositate che sarebbero diventate il suo biglietto da visita, per affidarle due ruoli nella farsa satirica ‘Beneath the Valley of the Ultra-Vixens’.
Natividad e Meyer non si sono mai sposati, ma hanno vissuto insieme per circa 15 anni. Il resto della sua carriera è stato in gran parte dedicato ad apparizioni burlesche in teatro, a posare come modella di nudo e a recitare in film porno. E’ apparsa con piccoli ruoli nei film ‘L’aereo più pazzo del mondo’ (1981), ‘Titillation’ (1982), ‘L’aereo più pazzo del mondo… sempre più pazzo’ (1982), ‘Prigione modello’ (1985), ‘La tomba’ (1986), ‘Ancora 48 ore’ (1990) e ‘La ragazza che voglio’ (1990).