(Adnkronos) – Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Inail entro lo scorso mese di agosto sono state 677, 95 in meno rispetto alle 772 registrate nei primi otto mesi del 2021 (-12,3%), sintesi di un decremento delle denunce osservato nel quadrimestre gennaio-aprile (-29,4%) e di un incremento nel quadrimestre maggio-agosto (+14,7%), nel confronto tra i due anni. Si registrano 146 casi in meno rispetto al periodo gennaio-agosto 2020 (823 decessi) e otto in meno rispetto al periodo gennaio-agosto 2019 (685 decessi).
A livello nazionale i dati rilevati al 31 agosto di ciascun anno evidenziano, pur nella provvisorietà dei numeri, un incremento per i primi otto mesi del 2022, rispetto allo stesso periodo del 2021, solo dei casi mortali occorsi in itinere, passati da 152 a 181, mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro sono scesi da 620 a 496.
Il calo ha riguardato sia l’industria e servizi (da 646 a 573 denunce), che l’agricoltura (da 84 a 83) e il Conto Stato (da 42 a 21).
Dall’analisi territoriale emerge un incremento di nove casi mortali nelle Isole (da 50 a 59) e un decremento di 69 casi al Sud (da 211 a 142), di 15 nel Nord-Est (da 167 a 152), di 12 nel Nord-Ovest (da 194 a 182) e di otto al Centro (da 150 a 142). Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano la Toscana e la Calabria (+9 casi mortali ciascuna), la Sicilia (+6) e la Valle d’Aosta (+4). I maggiori decrementi, invece, sono in Campania (-29), Abruzzo (-19) e Puglia (-18).
Il calo rilevato tra i primi otto mesi del 2021 e del 2022 è legato sia alla componente maschile, i cui casi mortali denunciati sono passati da 694 a 608, sia a quella femminile che passa da 78 a 69 decessi. In diminuzione le denunce dei lavoratori italiani (da 663 a 549 decessi), in aumento quelle dei comunitari (da 24 a 37) e degli extracomunitari (da 85 a 91).
Dall’analisi per classi di età, da segnalare l’incremento dei casi mortali tra i 25-44enni (da 155 a 191 casi) e il decremento tra gli over 44 anni (da 587 a 454).
Bettoni (Inail): “Fenomeno resta tra principali piaghe Paese”
“Purtroppo il bilancio infortunistico non dà segnali confortanti. Numeri che testimoniano la persistente gravità di un fenomeno che resta una delle principali piaghe del Paese, che deve essere contrastato con tutti i mezzi possibili”, ha detto in un’intervista all’Adnkronos/Labitalia il presidente dell’Inail Franco Bettoni commentando i dati diffusi oggi, aggiornati al periodo gennaio-agosto 2022.
“Nei primi otto mesi del 2022 – spiega – si registra, rispetto allo stesso periodo del 2021, un significativo aumento delle denunce di infortunio in complesso (+38,7%) e un calo di quelle mortali che tuttavia non delinea una traiettoria rassicurante in quanto è il risultato della minore incidenza dei decessi da contagio covid, a cui si contrappone un incremento dei casi tradizionali”.
“Voglio soffermarmi – avverte – anche sulla crescita delle malattie professionali (+7,9%), talvolta sottovalutata, ma che invece impone la medesima attenzione sul fronte della prevenzione, della sensibilizzazione ed informazione sui rischi che corrono lavoratrici e lavoratori. Manca nel nostro Paese una solida cultura della sicurezza che scongiuri le troppe tragedie di cui abbiamo notizia ogni giorno e che vediamo ripetersi spesso con le stesse dinamiche”.