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    3 Ottobre 2022
    (Adnkronos) - Visita d'eccezione, questa mattina, al Museo 'Falcone e Borsellino', che si trova presso il Palazzo di giustizia di Palermo. A visitare i locali, che una volta ospitavano gli uffici di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino, chiamati ...
    Palermo, Generale Luzi visita il Museo Falcone e Borsellino
    (Adnkronos) - Visita d'eccezione, questa mattina, al Museo 'Falcone e Borsellino', che si trova presso il Palazzo di giustizia di Palermo. A visitare i locali, che una volta ospitavano gli uffici di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino, chiamati ...

    (Adnkronos) – Visita d’eccezione, questa mattina, al Museo ‘Falcone e Borsellino’, che si trova presso il Palazzo di giustizia di Palermo. A visitare i locali, che una volta ospitavano gli uffici di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino, chiamati anche ‘bunkerino’ è stato il Comandante generale dei carabinieri, generale Teo Luzi, accompagnato dal Comandante interregionale Dei Carabinieri, generale Riccardo Galletta, dal Comandante della Legione Sicilia, generale Rosario Castello e dal Comandante provinciale, generale Giuseppe De Liso, oltre a numerosi ufficiali dell’Arma. Ad accogliere il Comandante generale il Presidente della Corte d’Appello, Matteo Frasca, la Procuratrice generale Lia Sava, la Procuratrice facente funzione Marzia Sabella e il futuro Procuratore Maurizio de Lucia, che si insedierà il prossimo 15 ottobre.

    “Qui c’è il nocciolo della lotta alla mafia – spiega Luzi all’uscita dal Museo – soprattutto c’è il seme di quello che si sta facendo nella lotta alla criminalità organizzata. Oggi abbiamo un quadro importante, dal punto di vista normativo e delle capacità investigative delle forze di Polizia e della magistratura. E’ partito tutto da questi uffici”. E conclude: “Noi siamo molto attenti al Pnrr, sono miliardi che fanno gola a tanti”.

    “Ormai siamo rimasti in pochi i magistrati che erano testimoni di quell’epoca – dice il Presidente della Corte d’Appello Matteo Frasca – Il ‘bunkerino’ nasce perché dopo la strage Chinnici del 29 luglio del 1983 ci si rende conto che Falcone e Borsellino, avevano le stanze qui al piano terra. Dopo la strage il rischio aumenta e c’è la necessitò di trovare un’area più sicura. E così fu scelta questa area, con porte blindate”.