ROMA – La vicenda delle mascherine fantasma della regione Lazio, commesse da milioni di euro con sostanzioso anticipo versato ad una società che non ha mai consegnato (a parte una piccola quantità) il materiale richiesto, continua a sorprendere.
Nei giorni scorsi si è saputo che la Corte dei Conti avrebbe chiesto chiarimenti al Governatore Nicola Zingaretti e al Capo della Protezione Civile Carmelo Tulumello, per una eventuale restituzione di ben 11,7 milioni di euro. Inoltre, oggi, il quotidiano “La Verità” ha pubblicato un articolo in cui si racconta dove sarebbero finiti i soldi dati in anticipo dalla regione Lazio alla Eco.Tech, società che aveva avuto l’affidamento dalla regione.
Sugli sviluppi della vicenda non poteva mancare l’intervento di Chiara Colosimo, consigliere regionale e neoeletta alla Camera dei deputati, che il 7 aprile 2020 portò alla luce, prima di tutti, i lati oscuri dell’affidamento milionario con una dettagliata interrogazione al Presidente Zingaretti. Atto che, a distanza di due anni e mezzo, non ha ancora ricevuto risposta ufficiale dal Governatore e dalla Giunta.
“Personaggi ‘innominabili’, soggetti prestanome che sarebbero legati alla ‘ndrangheta, fiumi di denaro che finiscono in conti correnti aperti in mezza Europa. Si allarga sempre di più lo scandalo delle mascherine comprate nel 2020 dalla Regione Lazio, e mai arrivate, per affrontare le prime e più dure fasi della pandemia. Quanto rivelato dai mezzi di informazione è gravissimo e getta un’ombra ancora più pesante sulla gestione dei soldi pubblici da parte della giunta guidata da Nicola Zingaretti. Milioni di euro di soldi pubblici, che dovevano servire per proteggere i cittadini dalla pandemia, sarebbero stati infatti assegnati ‘allegramente’ a una società inaffidabile e in rapporti con personaggi a dir poco discutibili, causando un buco da oltre 11 milioni nei conti della Regione. Di fronte a tutto questo è vergognoso che Zingaretti fugga e che continui a restare in silenzio sperando che la vicenda resti sotto traccia. Il governatore ha il dovere di spiegare quanto è accaduto, se ne ha la possibilità, e di chiedere scusa se ne ha il coraggio ai cittadini del Lazio, che fortunatamente tra poco lo vedranno togliere il disturbo”.
Severino Pio