(Adnkronos) – Nessuno scontro con Mario Draghi sul Pnrr. Lo assicura Giorgia Meloni, arrivando alla Camera. “Non mi pare che ci sia uno scontro” con il premier , ha detto la leader di Fratelli d’Italia, ma “il governo scrive nella Nadef che entro la fine dell’anno noi spenderemo 21 miliardi dei 29,4 che avevamo. E, quindi, lo diciamo con spirito costruttivo per dire che dobbiamo fare ancora meglio”.
Poi fa sapere: sarà ‘’un’altra giornata di lavoro sui dossier più delicati e per essere pronti il prima possibile , sono molto ottimista”.
Il botta e risposta tra Draghi e Meloni risale a ieri. La leader di Fdi parlava di ritardi evidenti e difficili da recuperare. Ma per il premier non c’è nessun ritardo e gli obiettivi sono stati raggiunti.
“Ereditiamo una situazione difficile: i ritardi del Pnrr sono evidenti e difficili da recuperare e siamo consapevoli che sarà una mancanza che non dipende da noi ma che a noi verrà attribuita anche da chi l’ha determinata”, aveva detto Meloni nel corso dell’esecutivo nazionale del partito.
“Non ci sono ritardi nell’attuazione del Pnrr: se ce ne fossero, la Commissione non verserebbe i soldi”, aveva sottolineato dal canto suo il presidente del Consiglio nel corso della cabina di regia a Palazzo Chigi.
Renzi
“Meloni si lamenta dei ritardi sul Pnrr, assurdo. Cara Giorgia, basta alibi. Non perder tempo: avuto l’incarico fai il Governo in 24h anziché discutere con Salvini del totoministri e vai tu a Bruxelles al Consiglio UE il 20/10. Hai fatto cadere Draghi, ora governa tu. Se ti riesce”, ha scritto Matteo Renzi su Twitter.
Calenda
Il braccio di ferro Meloni-Draghi sul Pnrr? “Ha ragione Draghi, c’è un dato oggettivo: se fossimo in ritardo l’Europa non ci pagherebbe le tranche. Come ogni governo che arriva, si mettono le mani avanti, Meloni dovrebbe piuttosto concentrarsi su come implementare” il Recovery Plan. Così Carlo Calenda, leader di Azione, ospite di Start su Skytg24.