(Adnkronos) – Garantire la giusta nutrizione alla popolazione globale tutelando l’ambiente e la salute. Se n’è parlato in occasione del webinar organizzato dall’Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile, nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso dall’Asvis, dal titolo ‘Nutrizione sostenibile e obiettivo zero deforestazione’.
Per Erik Mejiaard, Iucn Oil Palm Task Force Chairman, Director of Borneo Futures, Adjunct Professor University of Queensland, Hon. Professor Durrell Institute of Conservation and Ecology, non ci sono soluzioni semplici a situazioni complesse e la ricerca deve andare avanti. “La domanda cui dare una risposta è: riusciremo a soddisfare la domanda futura di oli e grassi con un impatto migliore sulla salute e con un impatto minore sull’uso del terreno, i flussi di azoto, ecc…?”, osserva. “Ritengo che questo richieda più lavoro; la ricerca è già in corso: stiamo mappando le aree globali per quanto riguarda cocco, girasole ecc… per capire bene qual è l’impatto sull’ambiente e lavoriamo anche con i nutrizionisti per capire cosa vuol dire per la nostra salute. Il messaggio chiave è che i ‘win win’ non sono sempre possibili, a volte bisogna sacrificare qualcosa per ottenere qualcos’altro”. Ad ogni modo “credo che le cose stiano cambiando: sempre più sembra che ci sia la comprensione che non ci sono risposte semplici a domande complesse. Possiamo iniziare a cercare qual è l’ideale per soddisfare fabbisogni ambientali e anche quelli di salute umana. La questione non è semplice”.
Niels Wielaard, Ceo & Founder Satelligence, illustra i risultati di analisi condotte a partire da dati satellitari. “Abbiamo visto che nel 2015 molte aziende si sono impegnate a bloccare la deforestazione. Dal 2015 al 2022 possiamo vedere una netta diminuzione della deforestazione dovuta all’olio di palma da quando l’industria ha assunto questi grossi impegni”, spiega