(Adnkronos) – L’aumento dei prezzi dell’energia non è legato all’operazione militare speciale in Ucraina ma alle “le politiche dell’Occidente”. La Russia è pronta a fornire risorse energetiche all’Europa, anche questo autunno e inverno, “la palla è dalla loro parte”. Così il presidente russo Vladimir Putin sfida l’Ue intervenendo alla quinta edizione del Russian Energy Week International Forum.
E’ in corso una crisi acuta dell’economia mondiale e del settore dei combustibili e dell’energia, ha affermato Putin, denunciando come causa “l’instabilità dei prezzi, gli squilibri del mercato e le azioni sovversive di singoli attori del mercato guidati dalle loro ambizioni geopolitiche”.
Il Presidente russo ha quindi sollecitato una comunicazione diretta e aperta. “Gli europei fanno scorte di legna per l’inverno, come nel medioevo” e la Russia, ha aggiunto, non è da biasimare per questo.
Parlando quindi dei danni ai due gasdotti Nord Stream nel Mar Baltico, il leader del Cremlino si è detto certo “che si sia trattato di un atto di terrorismo internazionale”. Si tratta di ”un precedente pericoloso”, ha scandito puntando il dito contro “coloro che sono dietro questo atto” e che “vogliono tagliare i rapporti tra l’Europa e la Federazione russa”.
“Stati Uniti, Ucraina e Polonia sono i principali beneficiari del sabotaggio al Nord Stream”, ha scandito Putin. “Non c’è bisogno di entrare nei dettagli. Del resto – ha affermato – aumenta l’importanza dei restanti sistemi per il trasporto del gas, come il gasdotto Yamal-Europa, che attraversano il territorio della Polonia e dell’Ucraina. E anche gli Stati Uniti, ovviamente, ora possono fornire risorse energetiche a prezzi elevati”. In queste condizioni, ha aggiunto Putin, è ora possibile imporre ai paesi europei grandi volumi di gas naturale liquefatto (Gnl) proveniente dagli Usa, con prezzi nettamente meno competitivi rispetto a quello proveniente dal gasdotto russo. “I prezzi del Gnl americano sono molto più alti e questo era ben noto a tutti prima, ma lo è ancora di più adesso”.
“Oltre ai prezzi maggiori – ha detto ancora il presidente russo – ci sono anche rischi aggiuntivi e risiedono nel fatto che gli approvvigionamenti sono ora instabili, dal momento che qualsiasi rifornimento può salpare da un momento all’altro verso altre regioni del mondo. E’ già successo abbastanza recentemente, quando le petroliere americane che trasportano Gnl in Europa si sono girate a metà strada e hanno cambiato destinazione perché ai venditori di Gnl era stato offerto un prezzo più alto altrove, mentre gli interessi degli acquirenti europei sono stati ignorati”. Quando successe, la Russia andò in aiuto dell’Europa, ha ricordato Putin, “tuttavia, i leader dei paesi europei preferiscono non ricordarlo. Al contrario, ci rimproverano di essere inaffidabili. Ma siamo pronti a fornire l’intero volume sotto contratto”.
Putin ha quindi rilanciato proponendo di creare in Turchia il principale hub del gas in Europa.
“Oltre ai prezzi maggiori – ha detto ancora il presidente russo – ci sono anche rischi aggiuntivi e risiedono nel fatto che gli approvvigionamenti sono ora instabili, dal momento che qualsiasi rifornimento può salpare da un momento all’altro verso altre regioni del mondo. E’ già successo abbastanza recentemente, quando le petroliere americane che trasportano Gnl in Europa si sono girate a metà strada e hanno cambiato destinazione perché ai venditori di Gnl era stato offerto un prezzo più alto altrove, mentre gli interessi degli acquirenti europei sono stati ignorati”. Quando successe, la Russia andò in aiuto dell’Europa, ha ricordato Putin, “tuttavia, i leader dei Paesi europei preferiscono non ricordarlo. Al contrario, ci rimproverano di essere inaffidabili. Ma siamo pronti a fornire l’intero volume sotto contratto”.
Quanto al petrolio, ”la Russia manterrà la produzione al livello attuale fino al 2025″, ha assicurato Putin senza menzionare le perdite all’oleodotto che attraverso la Polonia porta il greggio dalla Russia all’Europa.
Putin ha quindi accusato le forze speciali dell’Ucraina di essere responsabili dell’attacco di sabato contro il ponte di Kerch che collega la Crimea alla Russia. “Il regime di Kiev usa da molto tempo metodi terroristici: organizza omicidi politici, pulizie etniche, massacri di civili. Poi lo pubblicano loro stessi su Internet”.