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    Salute
    13 Ottobre 2022
    (Adnkronos) - "Il colesterolo 'cattivo' è il principale fattore di rischio per lo sviluppo dell'aterosclerosi, quindi abbassare o dimezzare i livelli di colesterolo Ldl significa ridurre la probabilità di eventi ischemici fatali, e ...
    Presidente cardiologi: “Colesterolo cattivo tra i primi nemici del cuore”
    (Adnkronos) - "Il colesterolo 'cattivo' è il principale fattore di rischio per lo sviluppo dell'aterosclerosi, quindi abbassare o dimezzare i livelli di colesterolo Ldl significa ridurre la probabilità di eventi ischemici fatali, e ...

    (Adnkronos) – “Il colesterolo ‘cattivo’ è il principale fattore di rischio per lo sviluppo dell’aterosclerosi, quindi abbassare o dimezzare i livelli di colesterolo Ldl significa ridurre la probabilità di eventi ischemici fatali, e non, per i nostri pazienti. Per farlo oggi abbiamo un’arma in più: possiamo infatti contare su una molecola capostipite di una nuova classe di farmaci altamente innovativi che mirano direttamente alla radice della malattia aterosclerotica piuttosto che ai suoi sintomi, grazie a un meccanismo d’azione che permette di ridurre i livelli di colesterolo Ldl o ‘nocivo’ in maniera efficace e prolungata nel tempo”. Così Pasquale Perrone Filardi, presidente eletto della Società italiana di cardiologia (Sic), nel suo intervento alla conferenza stampa organizzata a Roma da Novartis Italia per annunciare l’approvazione da parte di Aifa del nuovo farmaco biologico inclisiran, ora disponibile e rimborsabile anche nel nostro Paese.

    “L’infarto del miocardio – spiega Perrone Filardi – è fortemente correlato ai livelli elevati di colesterolo, ma altrettanto vale per l’ictus ischemico o per altre patologie che interessano il nostro sistema arterioso. Quindi ridurre il colesterolo significa proteggere tutto il sistema vascolare arterioso del nostro organismo e, di conseguenza, limitare gli eventi che purtroppo in alcuni casi possono essere anche fatali. Ma è bene sapere che ogni persona ha il suo valore ideale di colesterolo in base al profilo individuale di rischio cardiovascolare”.

    In Italia ogni anno sono “220mila le persone che muoiono per malattie cardiovascolari, una cifra impressionate – evidenzia Perrone Filardi – che costituisce quasi il 40% della mortalità complessiva nel nostro Paese”. Per il presidente eletto dei cardiologi è importante sottolineare anche una “differenza di genere nella mortalità per malattie cardiovascolare: nelle donne – fa notare il presidente eletto di Sic – questa rappresenta il 39%, negli uomini è intorno al 33%. Questo è indicativo del fatto che nelle donne c’è una minore attenzione alla problematica della prevenzione cardiovascolare perché più concentrate ad altri aspetti legati alla femminilità e alla menopausa. Ma soprattutto dopo la menopausa il principale nemico delle donne è rappresentato dalle malattie cardiovascolari”.

    Il colesterolo, quindi, ha un “ruolo centrale nella prevenzione cardiovascolare – conclude Perrone Filardi – e noi dalla ricerca abbiamo imparato tantissimo. Evidenze scientifiche ci dicono che ridurre il colesterolo a livelli estremamente bassi che fino a pochi anni fa non immaginavamo di raggiungere protegge dalle malattie cardiovascolari. C’è una regola ineludibile in qualunque contesto: se si scende sotto i 40 mg/dl dei livelli Ldl, sappiamo con matematica certezza che la nostra probabilità di avere un evento cardiovascolare ischemico si abbassa del 20%”.