ROMA – Questa mattina Nicola Zingaretti e la sua giunta hanno presentato il rapporto di fine mandato presso la Camera di Commercio, sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano, Piazza di Pietra.
A tenere banco, oltre all’attività amministrativa regionale degli ultimi dieci anni, le alleanze per le prossime elezioni che si terranno, con molta probabilità, il 12 febbraio 2023. Soprattutto dopo la conferenza stampa di Giuseppe Conte che ha di fatto chiuso la porta ad una possibile alleanza PD M5S.
“Ho ascoltato la conferenza stampa di ieri. Io penso che in questo modo Conte rompe l’alleanza di centrosinistra che governa il Lazio, senza motivo, perché la Regione non ha mai autorizzato e mai autorizzerà nessun inceneritore. Lo abbiamo deciso noi da anni e non lo decide certo Giuseppe Conte. Non serve che ce lo ricordi”. Così Nicola Zingaretti che poi aggiunge: “La scelta di Gualtieri su Roma riguarda la città. I poteri che il sindaco ha giustamente ricevuto come commissario per il Giubileo e per far fronte ad una situazione che il sindaco ha ereditato in maniera drammatica di 10 anni di niente, che avevano lasciato Roma nelle condizioni che conosciamo. Ma non c’entra la Regione Lazio. Credo che per questo atteggiamento politico di Conte ci siano dei riflessi partitici di livello nazionale, che calano sulle nostre teste e che pagheranno i cittadini. Questo non è bello, perché nel Lazio siamo tutti uniti e saremo pronti a scrivere un nuovo programma – aggiunge- Il prezzo delle divisioni lo pagano soprattutto i cittadini e i più deboli. Ma il motivo non esiste, è come dire: io non vado a vedere Bambi perché ho paura del Re Leone, ma il Re Leone non c’è a Bambi, quindi è una scusa. Io non ho il compito ora di costruire l’alleanza del futuro, perché domani chiudo un decennio, ma sono un costruttore di unità contro coloro che l’unità la distruggono per vicende partitiche facendo un danno ai cittadini”.
Al Governatore del Lazio risponde con una nota Azione, il partito di Carlo Calenda, che da mesi sostiene che la strada giusta sia candidare l’assessore alla sanità, Alessio D’Amato, senza inseguire problematiche alleanze con il Movimento5 Stelle. “Sulle regionali del Lazio sta succedendo la qualsiasi. Zingaretti prova a ingraziarsi Conte facendo finta che il termovalorizzatore nulla c’entri con la Regione. Gualtieri ieri invece ha ribadito l’importanza del termovalorizzatore per Roma. È un balletto indecoroso che nasconde la pulsione irrefrenabile di Zingaretti di sottomettersi al M5S. Basta. Iniziamo a parlare di come rilanciare una regione impantanata. Zingaretti e Bettini se ne facciano una ragione: i 5S non li vogliono più”.
Successivamente Zingaretti è intervenuto anche per chiarire l’assenza, nella conferenza sul rapporto di fine mandato, delle due assessore grilline Roberta lombardi e Valentina Corrado. “Sono uscito dal Consiglio regionale alle 4, non c’è nessun segnale politico. La maggioranza è unita e compatta. Abbiamo preso le decisioni insieme e quindi ringrazio tutti i consiglieri della maggioranza. Non inventiamo casi che non esistono”.
Severino Pio