Simona Tenentini
VITERBO – Il Pronto Soccorso di Belcolle prossimo al collasso: congestionato di pazienti e con personale ridotto al minimo versa in gravissime condizioni di criticità che, purtroppo, si riflettono pesantemente sui pazienti ricoverati.
Ore interminabili di attesa per una diagnosi, stazionamento sulle corsie e soprattutto, una “caccia” alla barella tra degenti che ha caratteristiche vergognose.
I più fortunati che, infatti, riescono a conquistarne una, sono costretti a non alzarsi, nemmeno per andare in bagno, per non perderla, i propri effetti personali tenuti costantemente sott’occhio e condizioni igienico sanitarie discutibili.
Per avere un’idea delle condizioni di precarietà, basta leggere alcune delle recensioni lasciate su Google, che assegna al Pronto Soccorso un punteggio di 1,8 su 5:
“Pronto soccorso da incubo. Una stella e troppo. Un solo dottore se la merita: Dott. Pascucci. Posto da evitare in assoluto!”
“Un pronto soccorso tra i peggiori mai visti. Pazienti sparsi ovunque senza cognizione di causa, poco personale, tempi di attesa infiniti. Il personale dell’accettazione strafottente, non professionale, superbo e arrogante. Non danno nemmeno il foglio con la descrizione del caso è il numero con il codice assegnato. Ti dicono vai lì qualcuno prima o poi verrà. Se si hanno sintomi Covid si viene lasciati in uno stanzino mal ridotto poco sicuro al semi esterno del pronto soccorso e dopo due ore di attesa nemmeno un tampone. Da denuncia davvero! Da un pronto soccorso di una città di provincia è inaccettabile. Invito a chi di competenza di fare un sopralluogo perché non è il modo corretto di gestire un pronto soccorso e di prendere seri provvedimenti. La salute non è un qualcosa su cui scherzare.”
“Ricoverata d’urgenza. Situazione logistica terribile, lettighe negli anditi e i degenti a strettissimo contatto, peró personale cortese, veloce e professionale nonostante le condizioni in cui lavorano.”