Weekend e sabato sontuoso, sorprendente, fin qui, in Premier League. E nell’NBA del Football non potrebbe essere altrimenti. Il City aveva riacciuffato l’Arsenal vincendo lo scontro diretto a casa loro, solamente 72 ore fa. Sembrava aver messo la freccia, era tornato padrone del suo destino. Tutta la forza del Manchester City contro la rivelazione Arsenal.
Invece la Premier non cessa mai di stupirti. Aston Villa – Arsenal uno degli anticipi di pranzo più entusiasmanti di sempre. Due volte avanti il Villa, col suo tecnico e mentore Emery ad arginare e colpir velenosamente i suoi ex Gunners, motivatissimo, di rimessa. Alla fine Jorginho pesca il jolly e Martinelli chiude, 4-2.
Il City aveva i favori del pronostico a Nottingham e non sembrava nemmeno aver subito il contraccolpo mentale: sblocca Bernardo, dominio totale, ma Foden e Haaland divorano l’impossibile, così come KDB spara troppe volte sopra la traversa. E allora disattenzione e rischio Guardiolano, se non la chiudi in Premier può succedere di tutto: il Nottingham la riacciuffa all’ultimo respiro, timbra ariete Wood, la sua esperienza, appena arrivato da Newcastle.
Lotta al titolo che adesso narra 54-52 per i Gunners, che vantano tra l’altro pure una gara in meno. Ergo, allievo Arteta sogna e medita la controfuga su maestro Guardiola, dopo due settimane delicate, punti persi e KO incassato nello scontro diretto di mercoledì. Fra una settimana, all’Etihad, per gli scherzi del calendario sarà addirittura rivincita!
Tra gli altri risultati spicca ancora il clamoroso KO interno, l’ennesimo in un’annata in transizione, del Chelsea di Potter. Che adesso rischia, palesemente. Colpo salvezza dei Saints; speranze pure per il Bournemouth corsaro a Wolverhampton. In coda pur gran colpo dell’Everton: vinto lo scontro diretto col Leeds, in momenti del genere spicca l’esperienza di capitan Coleman. Blues di misura, cura Dyche: esplode Goodison Park.
