Il Manchester City non riesce ad ipotecarsi i quarti di finale. Evidentemente più complicato del previsto il passaggio del turno per quella che resta una delle favorite della competizione. Al settimo anno di progetto Guardiola, si richiede palesemente il salto di qualità ad uno dei tecnici più reputati e rivoluzionari al Mondo.

Il Manchester City, coi grandi investimenti degli ultimi 15 anni, dopo Mancini e Pellegrini scelse proprio il buon Pep per un chiaro e preciso obiettivo: la Champions League. L’assalto alla Coppa dalle grandi orecchie. Fin qui annate straordinarie quelle domestiche, tra Premier, FA Cup e Carabao Cup. Ma ancora, dopo 6 anni, nessuna Champions in bacheca. Dopo 4 eliminazioni ai quarti di finale, l’impressione è che il Manchester City si stia avvicinando alla grande obiettivo. Due semifinali e una finale persa. D’altronde la tradizione, in una coppa così, non si compra. Quella no, non si può comprare.

Ieri molti scommettitori avevano già puntato sul 2 a Lipsia: non è stato così. City avanti, bel fraseggio, ottima personalità, da squadra favorita: sblocca Mahrez, fresco di riposo in campionato. Nella ripresa non arriva quel raddoppio che avrebbe dovuto risultar decisivo;bensì pareggiano i padroni di casa, ormai ostico avversario per tutti, stabilmente tra le prime 4 in Bundes e realtà d’eliminazione diretta degli ultimi anni di Champions.

Pareggia Gvardiol, tra i più quotati, dopo il gran Mondiale. Sarà copertina e uomo mercato della prossima estate: andrà proprio al City? Nel frattempo c’è da eliminarlo: Guardiola lo sa. Ma la notizia di ieri è che sarà tutto da rifare: 1-1, Man City sempre favorito, ma può succedere di tutto. Mai sottovalutare avversario come il Lipsia. Man City dunque rimandato: ritorno all’Etihad decisivo, il prossimo 14 marzo.