Clamoroso al Maradona. Clamoroso a Napoli. La notte della Lazio, quella più prestigiosa, quella del colpo mediatico, quella che eleva stima e palesa ambizioni dell’era Sarri. Maurizio che al secondo anno di progetto biancoceleste insidia la Roma, sogna le milanesi e punta dritto alla prossima Champions.
Sono le serate come quelle di ieri, quelle che trasformano e manifestano ciò che può fare e dove può arrivare una squadra. Seconda sconfitta in campionato per un formidabile Napoli, che resterà quantomeno a +13 e che continua a viaggiare a medie straordinarie verso record e prossimo Scudetto. Una serata storta doveva pervenire, prima o poi, per i grandi numeri. E lo scherzetto l’ha fatto e prodotto l’ex, quello amato e mai dimenticato, quel Sarri che per primo, più d’ogni altro, s’avvicinò di più allo scudetto azzurro. Con quel calcio lì, con quella proposta lì, con quell’espressione lì. Quella di due toscani che s’apprezzano, si riconoscono, si stimano.
Bravo Sarri a comprendere quanto e come sia stato necessario rinunciare a spavalda proposta, quantomeno ieri, e chiudere ogni spazio. Un pochino la replica del derby capitolino, quello d’andata. Anche a costo d’abbassare il raggio d’azione. Per non replicare tra l’altro ciò che successe lo scorso, coi biancocelesti tramortiti già nel primo quarto d’ora. Nel primo tempo il Napoli non trova varchi, forza le giocate, non trova guizzo. Nella ripresa il guizzo lo trova proprio la Lazio: bordata da fuori dell’evergreen Vecino. Poi assalto di massa, ma senza successo. La Lazio alza muro: rocciosa resistenza, traversa Osimhen, triplice fischio.
La Lazio torna nella capitale con un’autostima spaziale, consapevole d’aver conquistato tutte le copertine. Al Napoli cambia poco, alla Lazio tantissimo. Ambizioni palesate, continuità, terza vittoria consecutiva. Serve maturità e brillantezza, serve continuità anche con le più piccoline. Quei 5 punti persi ad inizio 2023 tra Lecce ed Empoli ancora bruciano. Nel frattempo Lazio momentaneamente al secondo posto, in attesa delle milanesi. Roma 4 punti sotto: Mou non può più perdere ulteriore terreno.