Sono queste le gare che inesorabilmente saranno ricordate nei decenni e decenni. Perchè Liverpool – Manchester United non è già mai di suo una partita come le altre. Derby d’Inghilterra, tra le due potenze storicamente più forti e vincenti del calcio britannico. Se a queste componenti c’aggiungi poi un 7-0, va di suo che sarà sempre quel cocktail perfetto per i tifosi dei Reds e quel dramma sportivo per quelli dei Red Devils.
Già, 7-0. Più di un punteggio tennistico. Risultato clamorosamente esorbitante. Che ha fatto e sta continuando a fare il giro del mondo ormai da 24 ore a questa parte. Nell’anno in cui nessuno se lo sarebbe mai aspettato. Tra un Liverpool in transizione e difficoltà ed un Manchester United rinato, rilanciato, fresco fresco di vittoria in Carabao Cup. Invece 7-0, netto, resurrezionale. Punteggio che vale doppio. Basta vedere e ammirare facce e volti di Anfield, tra calciatori esultare fino all’ultimo respiro e tifosi in paradiso.
La notte che doveva esser quella del riscatto, o quantomeno sognando tale, s’è trasformata nell’annata più complicata in una di quelle più radiose dell’era Klopp. Doppio Salah, finalmente pure doppio Darwin, doppio pure Gakpo, rifiutato estate scorsa dal Manchester United stesso. Nel finale spazio pure Bobby Firmino, KO tecnico, cappotto e 7-0. Se ne andrà a fine stagione, prima evidentemente, da buon idolo della Kop, voleva lasciar l’ultimo suo marchio importante alla sua gente.
La vittoria che cambia ambizioni, orizzonti e obiettivi della stagione del Liverpool, adesso tornato prepotentemente in corsa per la lotta al quarto posto. Se la vedrà con Tottenham e Newcastle. Dall’altra parte il Manchester United saluta definitivamente ogni prematura ambizione titolo, ormai sempre più roba a due tra Arsenal e Manchester City. Per Ten Hag terzo posto tranquillo, ancora FA Cup ed Europa League tutte da giocare e godersi fino in fondo. Ma una cosa è certa: quella di ieri resterà una notte impossibile da dimenticare. Anche per lui.