Ottavi d’Europa League di grande, grande livello quelli di quest’anno. Istituzioni come il Siviglia, che si impone ancora una volta e scala, battendo 2-0 l’insidia Fenerbahce, grazie ai gol in piena ripresa di Jordin e quel raddoppio determinante del buon vecchio Lamela, determinante per andare nella bolgia di Instanbul in posizione vantaggiosa.
2-0 Siviglia, 2-0 per un’altra istituzione, sempre di grande livello: il Leverkusen, che come gli andalusi o forse ancor di più ipoteca i quarti di finale, battendo con lo stesso punteggio la favola cipriota, quella del Ferencvaros. Apre Demirbay, chiude Tapsoba. Aspirine fra una settimana a Cipro per gestire.
Troppo Manchester United invece pur per questo Betis di Pellegrini che, dominato il girone della Roma, probabilmente uscirà dalla competizione. 4-1 netto ad Old Trafford, uragano e valanga per i padroni di casa: apre solito Rashford, a segno Antony, Bruno e chiude ariete Weghorst. Troppo forte la motivazione dei diavoli rossi, sia a riscattare il cocente e umiliante 7-0 incassato ad Anfield, sia perchè, fuori da ogni ambizione in Premier, ormai di fatto già terzi, potranno puntare fino in fondo all’Europa del giovedì, che 3 anni fa persero alla rigorata col Villarreal.
Chi punta invece eccome alla Premier è l’Arsenal di Arteta, che esce indenne ma comunque sofferente dal 2-2 di Lisbona, contro sempre quell’ostico, tosto e insidioso Sporting. A Londra, fra una settimana, capitolo Emirates, si decideranno le sorti dei Gunners, comunque palesemente dirottanti le loro massime attenzioni al sogno corsa al titolo britannico, col +5 attuale in classifica sul Manchester City.
In chiusura, il Feyenoord strappa l’1-1 in casa Shakhtar, mentre sontuoso e pirotecnico 3-3 tra le due favole Union, quella di Berlino e quella ancor più meravigliosa chiamata Saint Gilloais, piccoli belgi sognatori.