di Marco Gubetti

SANTA MARINELLA (RM) – La Guardia di Finanza ieri ha elevato una multa di oltre 50mila euro a uno stabilimento balneare della Perla perché ha scoperto che ben 21 lavoratori su 26 erano pagati in nero. L’intervento della Fiamme Gialle è avvenuto su segnalazione al 117 di una mamma di uno dei giovani lavoratori, preoccupata perché il figlio non veniva regolarizzato. La situazione trovata dai finanzieri che hanno ispezionato lo stabilimento può definirsi complessa e preoccupante. Solo cinque i dipendenti regolari a tutti gli effetti. Degli altri 21, sette venivano pagati totalmente in nero, mentre gli altri 14 per alcuni periodi venivano fatti figurare come dipendenti di cooperative inesistenti che con un contratto di appalto avrebbero fornito poi le prestazioni dei lavoratori in questione allo stabilimento balneare. Un sistema di scatole cinesi, all’interno delle quali in realtà non c’era niente e nessuno e così i ragazzi restavano senza contributi e in una situazione di totale precarietà. Da qui è arrivata la segnalazione all’Ispettorato del Lavoro del rappresentante legale dello stabilimento da parte della Guardia di Finanza e poi la comminazione delle sanzioni amministrative, che  – sommando la cosiddetta “maxi-sanzione” (prevista dalla normativa speciale) a quelle ordinarie per la corresponsione delle retribuzioni in maniera non tracciabile e per l’utilizzo di manodopera fornita da un soggetto non autorizzato – sono arrivate a un totale di oltre 50mila euro. L’amaro sospetto è che questo non sarà l’ultimo caso di lavoro in nero che i Finanzieri scopriranno sul litorale prima dell’inizio della stagione balneare.