La Viterbese è ad un passo dalla Serie D. Finisce in maniera disastrosa una stagione così deludente e tormentata. Ad un passo dal baratro: ormai col piede in una fossa chiamata retrocessione. Decisiva l’ultima domenica, la penultima di campionato: sconfitta 2-1 in trasferta a Torre del Greco, sul campo della Turris. In Campania i gialloblu si buttano via ancora: apre Marotta dopo 3 minuti ma resta solo un’illusione, rimonta dei padroni di casa firmata Maniero e Frascatore, che timbrano la vittoria campana.
Polemiche e veleno contro una direzione arbitrale rivedibile, ma le proteste lasciano il tempo che trovano. Il verdetto è tremendo: la Fidelis Andria batte l’Avellino e conquista il penultimo posto, in questo momento gialloblu ultimi della classe a tre lunghezze di distanza dai diretti concorrenti per un posto playout, a soli 90 minuti dal termine della stagione.
Per la salvezza resta solo barlume di speranza, preghiere e concatenazione astrale, a questo punto. Il regolamento parla chiaro: in caso di 8 o più punti di distacco tra la penultima e la quintultima, i playoff non si disputano. In questo momento sono 10 le lunghezze che dividono la Viterbese dal Messina in quintultima posizione. Pesano tantissimo i due punti di penalizzazione rimediati a dicembre, pochissime le speranze di vincere gli ultimi disperati ricorsi.
Perciò i gialloblu avrebbero bisogno nell’ultimo turno di una serie di risultati che avrebbe letteralmente dell’incredibile: il mancato doppio successo di Messina e Monterosi, la sconfitta della Fidelis Andria a Latina e naturalmente battere al Rocchi la Virtus Francavilla. Solo cero e preghiere, concretamente resta utopia. Unica nota positiva al termine di una stagione così tormentata e deludente? La cornica di pubblico, presente sempre al fianco del proprio club.