Uno dei trequartisti più affascinanti del decennio 2010/2020. Affascinante perché vero 10 di una generazione che ormai non c’è più. Simbolo di popoli e provincia, toscano vero di Prato, leggenda del Livorno e presenze pure in Viola, Alessandro Diamanti lascia il calcio. Indimenticabili le sue annate proprio tra Livorno e Bologna, così come il rigore decisivo segnato all’Inghilterra, terra che ha conosciuto da vicino con la maglia del West Ham. 17 presenze in Nazionale, un gol, ma tante pennellate tra assist e punizioni col suo mancino a galleggiare in 23 anni di carriera tra le linee. In tutte le categorie, perché nessuno gli ha mai regalato nulla. Gli ultimi anni e gli ultimi colpi in Australia, coi neroverdi del Western United: “Alino” ha detto basta, sabato giocherà la sua ultima partita da calciatore professionista, poi settimana prossima festeggerà le sue 40 primavere.
“Dopo 23 anni quella di sabato sarà la mia ultima partita – si congeda Alino sui suoi social – Un milione di cose da dire, centinaia di foto da mettere, migliaia di persone da ringraziare, ma sarò semplice: sono un uomo felice. Io che ho sempre cercato di essere un calciatore della gente, per la gente, io che ho sempre seguito i valori veri del calcio. Non sono stato un giocatore da 100 trofei, ma sono stato un giocatore che si è sentito amato: dai miei cari innanzitutto e poi da tutte le migliaia di persone che mi seguono da più di 20 anni. Un amore profondamente vero, l’amore che voi tifosi mi avete costantemente sempre dato. E’ stata ed è la mia più grande vittoria. Adesso sono pronto ad affrontare altre sfide on gli stessi valori e con le stesse certezze che mi hanno accompagnato fin dal primo momento che ho preso in mano il pallone: passione, lavoro duro, umiltà, entusiasmo, sana follia e tante risate!”.