VITERBO – Al Palazzo dei Papi di Viterbo la presentazione del nuovo volume su Ireneo di Lione, “Doctor Unitatis”, di S.E. Mons. Orazio Francesco Piazza. L’evento si è tenuto nel pomeriggio di ieri presso la Sala Conferenze del CeDiDo (Centro Diocesano di Documentazione).
Presenti il Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, l’Arcivescovo Fabio Fabene, Segretario del medesimo Dicastero Vaticano, oltre a numerose autorità civili, politiche e religiose provenienti da tutta la provincia. Ad introdurre i lavori è stato il prof. Luciano Osbat, direttore del CeDiDo.L’arcivescovo Fabene in apertura ha espresso il proprio ringraziamento a Mons. Piazza per la pubblicazione, “un lavoro da vero teologo, che ha permesso di conoscere in modo approfondito la figura di Ireneo di Lione, un antico Padre della Chiesa che nel 2022 ha ottenuto da Papa Francesco il titolo di Dottore della Chiesa”.
Un titolo che, come ha ricordato Fabene, “è stato attribuito soltanto a 37 santi. L’elemento caratteristico, oltre alla santità della vita, è che la loro dottrina viene giudicata da tutti eminente, che abbia cioè esercitato un influsso decisivo sulla vita della Chiesa e sia servita in modo significativo alla crescita spirituale del popolo di Dio e alla comprensione della dottrina stessa della Chiesa”.Ireneo di Lione è una figura di cui si sa poco o nulla, tanto che “è grazie alle sue opere se possiamo arricchire le notizie biografiche su di lui.- ha aggiunto Fabene – Non si conoscono con esattezza la sua data e luogo di nascita, che si è soliti collocare tra il 130 e il 140, probabilmente a Smirne, in Turchia, mentre l’anno della morte è tradizionalmente fissato al 202”.Il Cardinale Marcello Semeraro ha affermato che “il titolo di Doctor Unitatis di Ireneo di Lione è espressione dell’impegno ecumenico della Chiesa cattolica”.
“Ireneo di Lione è una figura che offre degli spunti validi per la politica, la cultura, le strutture sociali. – ha commentato Mons. Piazza – Misurarsi con questi colossi del pensiero deve porti in un atteggiamento di profonda umiltà: quello di Dottore della Chiesa non è infatti un titolo qualsiasi e credo che Ireneo meriti profonda attenzione, dato che la sua opera affronta i problemi reali della società. Un uomo che ha inventato la teologia della storia, e attraverso di essa ha coniato la parola ‘economia’, e tutto questo nel II secolo. Ireneo parla di unità e non uniformità, armonia delle differenze, rispetto della differenza. Temi che oggi, 25 aprile, risuonano più che mai attuali”.