Tre punti dovevano essere e tre punti sono stati. Come patron Lotito aveva chiesto e ordinato. La Lazio riparte, alla grande. Trascinata dalla gran notte dell’Olimpico, pregno ed entusiasta. C’è connessione, legame e intesa ormai tra Sarri e il suo popolo: compresa l’importanza del momento, ha chiamato a raccolta più volte la sua gente, che ha naturalmente risposto presente. Forse quelle le immagini più belle della serata biancoceleste. C’è unione di intenti, tra squadra, società e gente, soprattutto dopo due sconfitte consecutive.
La Lazio è tornata al successo. Lo fa battendo 2-0 il Sassuolo al termine di una partita bella, intensa, combattuta, tra due squadre che amano giocare a calcio. E ha vinto, tra le due, quella più forte. Apre Felipe, chiude nel finale Basic in campo aperto: spazio doveroso, ma calibrato, anche a chi gioca meno. Anderson mai così completo e continuo, Zaccagni letteralmente esploso. Nervoso Immobile: gol annullato, ancora sostituito, fatica a trovare forma migliore. Annata particolare, ma la squadra viaggia, quel che più conta. Lo sa anche lui, da buon capitano.
Tra Inter e Milan la Lazio torna dunque a ricaricare le sue pistole in classifica: respinge l’assalto della bagarre dietro, mantiene il secondo posto e allunga sui mezzi passi falsi di Roma e Milan. Sabato immediatamente i rossoneri. Ancora San Siro, stavolta auspicando un risultato diverso. Forse quello più importante. In una giornata incredibile, piena di scontri diretti nell’anno di lotta Champions più pazza di sempre. La Lazio può definitivamente decollare.
