Dopo la doppia sconfitta a cavallo tra Torino ed Inter, la vittoria sul Sassuolo ha riavviato i motori biancocelesti. Un successo che ha riproiettato la bussola laziale verso gli orizzonti giusti, quelli dei sogni Champions. Lazio ancora seconda e stavolta col vento che torna tutto a poppa. Alle 15 la banda Sarri torna protagonista a San Siro, sperando di uscirne stavolta con un risultato ben differente di quello di domenica scorsa. E classica alla mano, Lazio seconda a 64 e Milan quinto post delusione Cremonese a 58, forse già un match point biancoceleste. Sicuramente i capitolini arrivano meglio. Pressione tutta sui rossoneri che proprio no, non possono sbagliare. Un punto, anche tenendo presenti quelli che saranno accadimenti di gara, potrebbe esser già determinante. Lasciare a 6 punti di distanza i rossoneri a 4 gare dalla fine, da giocare con Lecce, Udinese, Cremonese ed Empoli, non sarebbe mai un risultato da sprezzare. E Sarri lo sa. Anche perchè quest’anno ha dimostrato di sapersi completare e pensar bene a chiudere spazi e quando serve, rinunciare all’estetica e difendere basso, se circostanze di classifica lo richiedano. Specialmente nel girone di ritorno. Non è un caso che la Lazio resti la seconda miglior difesa.
Due le notizie particolarmente delicate dal fronte infermeria, notizie di cui Sarri, decisamente al rush finale, proprio non ne sentiva la necessità. Se Zaccagni ha registrato un lieve affaticamento muscolare che ne mette in dubbio quantomeno la presenza dal primo minuto a San Siro, preoccupa di più (vista la concomitante assenza di Cataldi) la perdita di un calciatore espertissimo, specialmente in questi periodi così cruciali dell’anno. Esperienza e tattica, manca Vecino: Lesione muscolare di medio grado a carico del bicipite femorale della coscia destra.
Per questo, chiudendo con la probabile formazione, davanti a Provedel torna Casale che ricomporrà la coppia con Romagnoli. Piccolo turnover chiuso sulle corsie esterne: laterali di difesa riecco Marusic e Hysaj. A centrocampo può rifiatare Luis Alberto, quantomeno dal primo minuto. Ha giocato tanto: Sarri aveva altresì bisogno della sua qualità mercoledì per scardinare il Sassuolo. A Milano può starci copertura, quindi possibile premio per Basic. Il cruccio determinante è che i due scudi sono fuori, sia Vecino come detto, che Cataldi, ancora alle prese col colpo incassato settimana scorsa al polpaccio. Per questo Marcos Antonio vertice basso, anche se poi ha finito per far veder cose interessanti come mezzala. Certamente non la gara idilliaca per riprovarlo in quella che in Ucraina era la sua posizione naturale. Davanti probabile, viste le condizioni tutt’altro che ottimali di Zaccagni, il tridente composto dagli altri tre tenori: Felipe, Immobile, Pedrito.